Contro l’azzardo la forza del legame sociale

A LoppianoLab il racconto di Slot Mob, una storia vera e collettiva per capire il volto del capitalismo che crea scarti e quel pezzo di società che non si arrende. Il 30 settembre alle ore 18

Anche il Corriere della Sera lo dice grazie all’autorevolezza di Gian Antonio Stella, che l 17 settembre scorso riportava «l’impennata mostruosa», pari al 668%, del volume d’affari dell’azzardo legale, che nel 1998 raggiungeva i 12,5 miliardi di euro e nel 2016  ha superato i 96 miliardi, pari a 1.587 euro l’anno a persona.

La narrazione consueta riduce tutto ad un problema che interessa pochi malati, portatori di fragilità esistenziali destinate comunque a manifestarsi in qualche dipendenza, mentre le casse dello Stato incamerano circa 10 miliardi di euro, difficili da trovare in altri modi. Anche l’ultimo accordo tra Stato e Regioni è stato presentato come un successo perché ha ridotto l’offerta dei macchinari meno performanti, lsalvando le temibili videolottery (Vlt) e tutto il resto del mercato, dai gratta e vinci al superenalotto, estratto osssessivamente di ora in ora.

slot-mob-bolognaDalla sua nascita, nel settembre 2013, il movimento Slot Mob ha offerto, invece, una diversa lettura di un fenomeno che definisce la biografia di un Paese che attraversa la più grave crisi, non solo economica, del secondo dopoguerra. Per questo motivo l’edizione 2017 di Loppiano Lab, improntata sulla necessità di «cambiare le regole del gioco», dedica uno spazio comune a ciò che si autodefinisce non una campagna contro l’azzardo, ma “un movimento per la democrazia economica e la giustizia sociale”, che si pone un obiettivo apparentemente impossibile raggiungere: togliere alle società di profitto la gestione dell’azzardo per ricondurlo ad una conduzione pubblica non incentivante, ma responsabile e dissuasiva.

Il 30 settembre, alla manifestazione, interverranno diversi interlocutori di questa storia, a partire dal giovane albanese Leonard Xhika, che ha deciso di non far entrare l’offerta di azzardo nel suo Bar 500 di Arezzo, per continuare con Stefano Castelli, referente SlotMob di Faenza, che nella sua terra ha promosso con gli amici una vera e propria marcia contro la cultura dell’azzardo, con tanto di comizio in piazza, secondo l’usanza romagnola.

Ma ci saranno anche Arwen Emy Sfregola, ricercatrice in Neuroeconomia, per spiegare come l’industria del settore utilizzi i meccanismi delle trappole per topi, e Giovanni Allegri, geotecnologo, e Marco Dotti, giornalista di “Vita” e cofondatore del movimento noslot, con il quale Slot Mob lavora da tempo. Interverranno anche due deputati (Lorenzo Basso  del Pd e Giovanni Endrizzi del M5S) appartenenti a forze politiche diverse, ma che esprimono un impegno comune contro il potere delle lobby dell’azzardo in questo Parlamento che si trova a fine legislatura.

Ma cerchiamo di offrire gli elementi per capire di cosa parliamo quandotrattiamo di azzardo: quel «capitalismo e, come dice papa Francesco, che crea continuamente scarti cercando di nasconderli o curarli per non farli più vedere».

slot-machinePerché siamo il primo Paese consumatore di azzardo in Europa
L’offerta indiscriminata del gioco d’azzardo in Italia non nasce da un virus, ma da una pianificazione di alcune grandi società multinazionali favorita dall’accordo trasversale tra le maggiori forze politiche. Lo “Stato biscazziere” si illude di risolvere alcune emergenze, come la copertura della cassa integrazione in deroga, con le entrate erariali assicurate dall’azzardo legalizzato dato in gestione a tredici concessionarie che vedono in prima fila il gigante Lottomatica (ora Gtech), controllato dal gruppo De Agostini.

Le strutture legate alle imprese del settore contestano l’allarme crescente per l’espandersi della dipendenza dal gioco d’azzardo. Parlano di “falsa epidemia”, mentre lo stesso Ministero della Salute, citando stime Usa, afferma che la patologia «può interessare il 2-4 per cento della popolazione, rappresentando dunque anche un importante problema di salute pubblica». Lo stesso Ministero riporta il parere di autorevoli studiosi che definiscono la ludopatia (ma è opportuno parlare di azzardopatia, perché non si tratta affatto di un gioco) «la patologia da dipendenza a più rapida crescita tra i giovani e gli adulti».

slotmob4La presenza delle mafie
La legalizzazione dell’azzardo si è rivelata un fallimento anche dal punto di vista della lotta alla criminalità: lo afferma in maniera esplicita la relazione della direzione nazionale antimafia del gennaio 2014, quando espone la penetrazione delle mafie nel circuito “legale” con tutto il corredo dell’usura e del riciclaggio.

La questione dell’azzardo incentivato rivela perciò l’incrinatura della logica capitalista in una maniera comprensibile per tutti e suscita un ribellione interiore che deve superare, ancora, l’accettazione del senso di sconfitta diffusa di fronte all’’idolatria del denaro”.

Il voto con il portafoglio come politica dal basso
slot-mobNon si può attendere il cambiamento dalla mediazione politica incapace di rivoltare il sistema delle leggi vigenti che permettono solo una riduzione del danno, magari chiedendo l’elemosina alle stesse aziende che lucrano sulla diffusione dell’azzardo.

Il movimento di mobilitazione dal basso Slot Mob è nato nel settembre del 2013 come una rete di rapporti informali che opera su tutto il territorio nazionale, partendo dal riconoscimento delle scelte di responsabilità morale e civile compiute da quei titolari dei bar che rifiutano il facile guadagno che proviene dalle slot machine. Concretamente, si tratta di sostenere quelle due o tre associazioni che vanno a trovare il barista davvero convinto della sua scelta per premiarlo con una festa pubblica, che assume un valore politico originale. Riconquistare uno spazio di sovranità è il primo passo per rispondere alle strategie commerciali delle grandi società del settore controllate dai gruppi finanziari.

SlotMob
SlotMob

All’origine dell’idea di persona, società ed economia

Si tratta di affrontare il quadro patologico della società nel suo complesso e perciò ogni intervento veramente preventivo deve rivolgersi alla cultura della riduzione antropologica che il ricorso all’azzardo rivela. La solitudine competitiva eretta a sistema genera indifferenza e rottura del legame sociale, trovando compimento nel grande gioco d’azzardo planetario rappresentato dalle logiche finanziarie che finiscono per decidere il destino delle persone e di interi popoli.

slotmob-2-2Gli eventi di Slot Mob, che si sono propagati  fisiologicamente in tante città italiane, esprimono l’esigenza di nuovi contesti sociali dove promuovere la logica del dono e della gratuità dentro le relazioni economiche, rifiutando di scaricare sui più fragili le scelte dettate dalla prevalenza culturale ed esistenziale del profitto.

«La “dea fortuna”  è sempre più la nuova divinità di una certa finanza e di tutto quel sistema dell’azzardo che sta distruggendo milioni di famiglie del mondo. Questo culto idolatrico è un surrogato della vita eterna».  Papa Francesco 4 febbraio 2017

30 settembre 2017
18.00-19.30
AUDITORIUM LOPPIANO
Legame sociale e potere del denaro
Esperienze e riflessioni dal percorso di Slot Mob, un movimento per la democrazia economica in Italia
Moderano:

  • Francesco Naso (Economia e Felicità)
  • Luca Raffaele (Next nuova economia per tutti
  • Maria Chiara Cefaloni (Slot Mob)

Intervengono:

  • Carlo Cefaloni (Città Nuova)
  • Leonard Xhika, barista del Bar 500 di Arezzo, bar libero dall’azzardo
  • Stefano Castelli (Referente Slotmob Faenza)
  • Fernando Muraca (Regista)
  • Arwen Emy Sfregola (Ricercatrice in Neuoroeconomia)
  • Giovanni Allegri (Geotecnologo)
  • Marco Dotti (Giornalista di “Vita” e cofondatore del movimento noslot)
  • On. Lorenzo Basso (Partito Democratico)
  • On. Giovanni Endrizzi (M5S)

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