L’auto elettrica? È ferma ai box

Ancora pochissime le centraline per ricaricare queste automobili. Pur essendoci i fondi per realizzarle, non sono ancora stati utilizzati. La denuncia della Corte dei Conti

In questi giorni sto aiutando Elena, una mia collega, nell’acquisto di un’auto nuova. Inizialmente la scelta è andata verso le auto elettriche per capire se potevano esserci le condizioni di acquisto in questa direzione. Purtroppo abbiamo dovuto abbandonare l’idea e non per colpa nostra.

L’opzione più affascinante a “emissioni zero“, non è in Italia la strada più semplice. Chi, come Elena, vorrebbe acquistarla, rinuncia ben presto a causa della scarsità dei punti di ricarica nelle nostre città. Come al solito i soldi pubblici ci sono, ma la volontà politica manca.

Il dato è ufficiale e confermato dalla Corte dei conti: dei 50 milioni stanziati in tre anni per le centraline, dal 2013 al 2015, finora lo Stato è riuscito a spendere meno di 6.300 euro in tutto. Si, avete capito bene, non è una bufala!

In Italia ci sono 1.700 punti di ricarica, ma sono iniziative di privati. Il piano ministeriale per il 2016 prometteva «150 stazioni in autostrada; 150 stradali; 150 tra porti, aeroporti e parcheggi», ma ad oggi non si è ancora visto nulla.

E così la Corte dei conti ha invitato il ministero dei Trasporti a un rapido cambio di rotta. Quello che non fa lo Stato, si diceva, lo fanno i privati. Bisogna far capire a tutti – soprattutto ai politici e amministratori locali che hanno in mano la patata bollente dell’inquinamento nelle grandi città – che la mobilità sostenibile «non è più un’opzione, ma una necessità», come spiega Bruno Mattucci, amministratore delegato di Nissan Italia, che ha presentato a Roma un’altra delle tante iniziative messe in campo dal marchio giapponese per promuovere l’auto a batteria.

Insieme a Enel e Aeroporti di Roma, dallo scorso dicembre presso l’aeroporto di Fiumicino, la casa automobilistica ha inaugurato il primo servizio al mondo di navetta “indoor” nello scalo con un’autovettura di serie: la Leaf elettrica.

Incendio allo scalo di Fiumicino a Roma
Aeroporto di Fiumicino a Roma

Può essere utilizzata gratuitamente e da tutti i passeggeri che ne fanno richiesta per spostarsi tra le uscite di imbarco B e C del Terminal 1 negli stessi corridoi percorsi dai viaggiatori a piedi. Nei primi 30 giorni di attività ha effettuato 400 corse suscitando stupore e curiosità al punto che la Leaf elettrica ha ricevuto più di 450 richieste di test drive. Un esperimento, per dimostrare come sottolinea Mattucci «che a quasi 7 anni dal lancio della vettura elettrica più venduta al mondo, siamo pionieri e non visionari». Ora c’è solo bisogno di un cambio di rotta da parte della politica locale e nazionale.

I dati di vendita in Italia
In un mercato dell’automobile in crescita del 10%, nel mese di gennaio di quest’anno (fonte Gren start mobilità sostenibile) le ibride continuano la loro corsa, stabilizzandosi a poco meno del 3% del totale del mercato e diventando di gran lunga la quarta tipologia di alimentazione più diffusa dopo diesel, benzina e gpl.

Molto staccate le metano, sotto al 2% del totale, e sempre poche le elettriche, con percentuali decimali del mercato, ma che fanno segnare il miglior gennaio di sempre dal 2009.

Sempre poche le elettriche: Renault Zoe e Nissan Leaf si dividono il podio con l’inossidabile Citroen C-Zero, ma i numeri interessanti sono quelli delle due Tesla, con la Model X che supera di due unità la Model S per un totale di 20 Tesla immatricolate a gennaio sul mercato italiano.

Completano la classifica 12 Bmw i3, mentre Volkswagen e-Up!, Citroen e-Mehari e Mercedes Classe B si contano sulle dita di una mano. Curiosa la Ford Focus Electric immatricolata a gennaio, una vera rarità sul mercato da quando è stata introdotta in Italia.

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