L’apparenza delle cose

«Questa è la fattoria Hale. Ecco la vecchia stalla per la mungitura, l’entrata buia che dice Vieni a Cercarmi. Ecco la banderuola, la catasta di legna. Ecco la casa, echeggiante di storie».

Chosen, Stato di New York. Quella sera, era il 23 febbraio del 1979, George Clare era tornato a casa intorno alle 17.30. Era quasi buio, e aveva trascorso tutta la giornata al College locale, dove da poco insegnava Storia dell’Arte. Rientrando, aveva trovato la sua bambina di tre anni, Franny, da sola, chissà da quante ore, che continuava a ripetere scioccata: la “mamma malata”. George aveva raggiunto la loro camera e, sul letto, aveva visto la moglie uccisa, nella maniera più efferata. George e Catherine, così si chiamava lei, si erano trasferiti nella fattoria degli Hale da pochi mesi, approfittando di una vendita all’asta, conseguente al fallimento e al suicidio dei coniugi Hale. Una casa che tutti in paese giudicavano posseduta dai fantasmi del suo passato. Lo sceriffo individua nel disperato marito il sospettato numero uno, mentre i compaesani optano per una soluzione soprannaturale. È così che la Brundage ci regala un thriller inusuale, dalla scrittura rara, suggestiva e poetica. Dove la ricerca della verità non avviene attraverso l’investigazione classica ma passa per la narrazione degli eventi, dei sentimenti e delle passioni che hanno preceduto quella tragica morte. Tutti sono potenziali testimoni, i vivi come i morti. E nel racconto delle loro vite, anche la verità assume spessore e profondità.

Bollati Boringhieri

Autore: Elizabeth Brundage

€ 18,50

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