Lampedusa, nuova tragedia nel Mediterraneo

Sette persone sono morte - tra cui una donna incinta - e nove risultano disperse nell'ennesimo naufragio avvenuto nel Mediterraneo. I migranti salvati sono stati portati a Lampedusa. Un nuovo dramma che si è verificato dopo la partenza del barcone dalla Libia.

Un barcone inabissato a poca distanza dalla riva, sette morti, nove dispersi, 46 superstiti. È il drammatico bilancio del naufragio di un barcone di migranti nelle acque del Mediterraneo.

La tragedia si è consumata ieri tra Lampedusa ed l’isolotto di Lampione, la più piccola delle Pelagie. Le imbarcazioni della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza intervenute per salvarle nulla non hanno potuto fare per evitare che il barcone si capovolgesse e poi si inabissasse.

L’ennesimo dramma del mare porta con se un triste bilancio: sette vittime e, tra queste, anche quattro donne, di cui una in avanzato stato di gravidanza. Sono invece quasi nulle le speranze di ritrovare in vita qualcuno dei nove dispersi. Le ricerche sono proseguite per tutta la notte, ma finora non è stato ritrovato nessun corpo. Tra i dispersi ci sarebbero anche dei bambini. Il barcone era partito dalla Tunisia, tutti gli occupanti provengono dagli stati dell’Africa sub-sahariana.

Di questi morti si parla poco, la notizia viene surclassata dalle altre che occupano le prime pagine dei quotidiani, per prime l’emergenza Covid e la difficile ripresa economica.

Su Facebook il commento del parroco della chiesa di San Gerlando a Lampedusa, don Carmelo La Magra, da sempre in prima linea nell’accoglienza. «Ancora una volta – scrive – la morte torna a disturbare l’estate spensierata del Mediterraneo. Mentre una parte del mondo discute su come andare in vacanza, un’altra parte cerca di sopravvivere e spesso non ci riesce». Il sindaco di Lampedusa Salvatore Martello chiede un in contro al presidente del consiglio, Mario Draghi.

Dopo il naufragio, nella notte si è registrato anche un ennesimo sbarco sull’isola di Lampedusa, questa volta per fortuna senza perdite di vite umane. Un barcone, con a bordo 63 migranti, è stato soccorso al largo di Lampedusa, quasi al confine delle acque nazionali, dalla motovedetta Cp 312 della Guardia costiera. I migranti tratti in salvo provengono da Senegal, Guinea e Ghana, Egitto, Eritrea, Costa d’Avorio. Tra loro ci sono anche due donne. Sono stati tratti in salvo e si trovano ora nell’hotspot di contrada Imbriacola, a Lampedusa.

Il centro è nuovamente al limite, con più di 600 persone stipate all’interno ed all’esterno della struttura, che presto dovranno essere trasferite. Il barcone, come gli altri, era partito dalla Libia.

Complessivamente, nella notte della tragedia c’erano stati altri quattro sbarchi, con più di 250 migranti approdati sull’isola. Con un sistema ormai sempre eguale e collaudato, che però non evita i rischi. I barconi sono carriole del mare che spesso vengono lasciate alla deriva in prossimità delle coste. La vita o la morte sono, sempre di più, un terno al lotto.

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