L’amore reciproco come principio ontologico in Maurice Nédoncelle

L’articolo cerca di evidenziare i principali elementi di quella che si potrebbe chiamare un’ontologia della reciprocità, basata sull’amore reciproco interpersonale, così come è sviluppata da Maurice Nédoncelle. Secondo il filosofo francese, la persona è chiamata a possedersi per donarsi e a donarsi per possedersi, nella reciprocità con gli altri. Per Nédoncelle la reciprocità implica non soltanto una messa in valore dell’altro da parte mia, ma anche una messa in valore di me da parte dell’altro. La persona si realizza dunque nell’equilibrio tra il ritiro in sé e l’espansione fuori di sé, cioè nell’equilibrio del movimento centrifugo e quello centripeto che può essere individuato anche come l’equilibrio dell’agape e dell’eros. In ultima analisi, l’essere-perl’altro e l’essere-per-sé sono complementari, anzi nell’amore convergono.
In termini ontologici si può quindi costatare che l’essere nella sua purezza assoluta non è tanto una sostanza statica e chiusa in sé o un’essenza impersonale, quanto la relazione d’amore interpersonale, il movimento circolare del reciproco donarsi dell’uno all’altro.

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