L’Altro spazio, il locale dove si cena al buio

Menù in Braille, mappe sensoriali e banconi bassi per permettere a chi è sulla sedia a rotelle di ordinare e servire, ma anche mostre, concerti, workshop e letture al buio. A Bologna nasce il ristorante che permette di concentrarsi “sull’altro”
Il locale L'Altro spazio

Dopo il successo del “Senza Nome”, il bar gestito da ragazzi sordomuti realizzato dall’associazione Farm,a Bologna (via Nazario Sauro 24/F) ha aperto L’Altro spazio, un luogo realizzato su misura per le persone con disabilità. I banconi sono più bassi, affinché anche chi è in carrozzina possa ordinare o spillare una birra e servire un piatto, i corridoi sono ampi perché si riesca a circolare con facilità tra un tavolo e l’altro senza barriere, i menù sono scritti anche in Braille e all’entrata viene consegnata una mappa tattile del locale per permettere a tutti di spostarsi con facilità. L’idea è di Nunzia Vannuccini, presidente dell’associazione Farm, che ha voluto realizzare un luogo che «permetta di concentrarsi sull’altro, su un qualcuno che ci sembra lontano e diverso ma non lo è».

 

Lo staff ha a disposizione tutti i sistemi per comunicare con i clienti: baristi e camerieri conoscono infatti la lingua dei segni e riescono a trasformare le informazioni visive per i non vedenti. «Il concetto di accessibilità è alla base de L’Altro spazio – si legge sul sito del locale –, una sfida per distruggere, materialmente e non solo, il concetto di “inabilità”. Un’idea errata, si è inabili perché è il mondo intorno a noi che non è accessibile. Per molti dei nostri collaboratori questa sarà una nuova esperienza lavorativa, stiamo gettando le basi per situazioni uniche, è la prima volta che viene anche solo concepito un luogo dove porsi delle domande nuove alle quali vanno date nuove risposte».

 

Un’esperienza di comprensione, come lo sono le cene al buio, dove i clienti devono affidarsi esclusivamente al gusto e all’olfatto e a servire ci saranno camerieri non vedenti. In cucina vengono preparati solo piatti stagionali, è possibile fermarsi per una cena o anche per un brunch. La domenica, in collaborazione con La Boutique Io Vesto Solidale, è previsto un mercatino solidale: Al Kilo Shop si trovano abbigliamento, accessori vintage e di seconda mano, il prezzo al kilo è di 7 euro. Oltre alla ristorazione il locale organizza eventi culturali. Ad oggi sono presenti le mostre di BohNoBeh (visitabile fino all’11 dicembre) e quella di Federico Manzone (fino al 4 dicembre).

 

Ma molti sono gli eventi organizzati settimanalmente: dagli aperitivi dal mondo con specialità ogni volta diverse a corsi di formazione, ma anche musica, jazz jam, concerti, esposizioni, incontri e letture al buio. Ad occhi chiusi verranno infatti lette delle pagine, per insegnare ad ascoltare, a chiudere gli occhi ed aprire il cuore, e poiché l’idea di base è proprio quella di conoscere “l’altro”, sono stati organizzati anche corsi di approfondimento con esperti che affrontano ad esempio i temi fondamentali relativi al mondo della disabilità visiva. Insomma un luogo di inclusione e di dialogo, dove trascorrere un po’ di tempo in compagnia.

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