L’Africa chiede spazio

Gente colore

La tematica che la seconda Assemblea speciale per l’Africa del Sinodo dei vescovi ha affrontato in ottobre riguardava la realtà socio-politico-economica del continente: riconciliazione, giustizia e pace erano le tre parole chiave intorno alle quali si sono svolti i lavori. Tematica sociale affrontata però con uno sguardo che ha voluto «andare oltre e più in profondità di quanto il mondo tratti questi problemi», come affermato nel Messaggio al Popolo di Dio. Non c’è stata, quindi, nessuna politicizzazione, come ha costatato con soddisfazione Benedetto XVI durante il pranzo conclusivo. Nemmeno però uno spiritualismo astratto e lontano dalla realtà. È stata detta «una parola concreta, ma spirituale», ha sintetizzato. E ha spiegato che si è toccata, sì, la realtà, «ma nella prospettiva di Dio e della sua Parola». 

Il Sinodo infatti ha affermato con forza che per realizzare la riconciliazione (e la giustizia e la pace) si «richiede una spiritualità e non una strategia!» (notare il punto esclamativo). Ma ha richiamato a tutta la Chiesa universale che la spiritualità cristiana fa un tutt’uno con l’impegno a servizio dell’uomo, come ha ricordato il papa. E dobbiamo ringraziare l’Africa per questo, in un tempo nel quale il riflusso intimista fa evaporare la “carne e il sangue” dell’incarnazione cristiana.                  

 

Allora: andare alla radice, perché la riconciliazione, per essere autentica e duratura, «è anzitutto un atteggiamento, una disposizione del cuore, uno sguardo d’amore nei confronti dell’altro, che presuppone la conversione di tutto l’essere». Difficile da credere, ma sono parole di un politico, Edem Kodjo, segretario generale emerito dell’Organizzazione dell’Unione africana (Oua), presente al Sinodo. E presenza nella società della Chiesa-Famiglia di Dio come sale e luce dove in molti casi esiste il contrario della famiglia: violenza, guerre, tribalismo, distruzione della natura, corruzione, dittatura, migrazioni dentro e fuori del continente, diffusione di malaria e Aids, poco riconoscimento della dignità della donna… Mali denunciati fortemente nell’aula sinodale, accanto al grido contro l’imperialismo economico, politico e culturale del mondo occidentale.

«L’Africa chiede solo spazio per respirare e svilupparsi. L’Africa si è già messa in movimento e la Chiesa l’accompagna alla luce del Vangelo». L’Africa non vuole più essere trattata da continente senza speranza. Il Sinodo le ha ricordato la sua dignità e ha chiesto ai potenti che la riconoscano: «Africa, alzati, prendi ilo tuo lettuccio e va’».

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