La tata Emilia

C’è un teatro che può catturare l’anima, rendere più sensibili. Quello del regista e autore argentino Claudio Tolcachir.

C’è un teatro che può catturare l’anima, rendere più sensibili, più vulnerabili, più delicati. Quello del regista e autore argentino Claudio Tolcachir è uno di questi. Un vortice di sentimenti caratterizza il suo Emilia. Imperniato sull’aspetto familiare e sulla rete segreta di relazioni. Lo spettacolo, tra dramma e commedia, è un’analisi sul rapporto tra realtà vissuta e il filtro della memoria con cui i ricordi meno piacevoli vengono cancellati o edulcorati. Le cose accadono e si narrano quasi  allo stesso tempo, il presente, il passato e il futuro si compenetrano vicendevolmente. Così la tata Emilia, incontra per caso, dopo vent’anni, il bambino che aveva cresciuto, divenuto ormai un uomo di successo. La donna subentra allora nella sua nuova complicata famiglia, parlando al pubblico e raccontando la sua storia, mentre i personaggi  improvvisamente la includono nei loro dialoghi. Il protagonista essenziale della pièce è l’amore: inteso come desiderio, possesso, ringraziamento, colpa, che nessuno dei personaggi comprende fino in fondo e interpreta alla stessa maniera. Protagonista principale Giulia Lazzarini, con Paolo Mazzarelli, Sergio Romano, Pia Lanciotti e Josafat Vagni.

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