La stagione teatrale dell’Ambra Jovinelli

La nuova programmazione dello storico teatro romano offre agli spettatori momenti di leggerezza, ma senza rinunciare alla profondità di sguardo e alla riflessione

È uno dei punti di riferimento a livello nazionale, uno dei teatri più amati e frequentati della città. Il Teatro Ambra Jovinelli di Roma, storica sala dell’Esquilino, continua a incassare successi con le oltre centomila presenze della passata stagione. Il cartellone 2019/2020 consolida l’identità costruita con cura e perseveranza in questi anni con una programmazione che spinge l’acceleratore sul divertimento proponendo molte commedie contemporanee e di tradizione e con il ritorno di grandi comici, offrendo momenti di leggerezza ma senza rinunciare alla profondità di sguardo e alla riflessione.

La programmazione del Teatro è stata sempre caratterizzata da una grande attenzione per l’arte cinematografica e con i più stimati interpreti del grande schermo. Tale attenzione si declina nella prossima stagione nella proposta di tre spettacoli che in diversi modi rendono omaggio al cinema.

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La stagione si apre il 30 ottobre con il ritorno di Giuseppe Battiston che, dopo la splendida interpretazione di Winston Churchill, porterà in scena il suo cavallo di battaglia, Orson Welles Roast. Lo spettacolo, scritto dallo stesso Battiston insieme a Michele De Vita Conti, ricostruisce, attraverso ricordi e irresistibili aneddoti, l’avventura artistica del geniale e originalissimo Orson Welles, attore, regista e produttore cinematografico.

Proseguendo con la scelta di dare spazio alle riscritture dei grandi classici della letteratura ecco la messa in scena di Don Chisciotte, ispirato alla celebre opera di Cervantes nell’adattamento di Francesco Niccolini: un inno alla lucida follia che a volte consente di compiere atti eroici. A vestire i panni di Don Chisciotte sarà l’attore Alessio Boni con, al suo fianco, l’inseparabile scudiero, curioso ed esilarante Sancho Panza, portato in scena da una donna: l’attrice turca Serra Yilmaz. La scelta insolita di affidare a una donna il ruolo del contadino spagnolo non è casuale. Boni ha sottolineato, in diverse interviste, come la presenza di una donna e un uomo in scena, in due ruoli archetipici così immensi e diversi, sia in grado di generare una vitalità insolita, un’unicità di adesione sul palco che vive e si alimenta attraverso l’esperienza della diversità stessa. Lo spettacolo, liberamente ispirato all’opera dello scrittore spagnolo, è diretto da Roberto Aldorasi, Marcello Prayer e dallo stesso Boni che è anche autore della drammaturgia insieme a Aldorasi, Prayer e Niccolini. Vinicio Marchioni dirige e interpreta I soliti ignoti, l’indimenticabile capolavoro di Monicelli, scritto con Age & Scarpelli e Suso Cecchi D’Amico, nell’adattamento teatrale di Antonio Grosso e Pier Paolo Piciarelli. Un’opera celebre che racconta le gesta maldestre di un gruppo di ladri improvvisati nell’Italia povera ma vitale del secondo dopoguerra. Insieme a Marchioni in scena Augusto Fornari, Vito Facciolla e Antonio Grosso.

Come sempre una particolare attenzione sarà data alla drammaturgia contemporanea con la proposta di nuovi testi di nuovi autori. Spazio quest’anno all’opera di Florian Zeller, autore francese tra i più prolifici e rappresentati al mondo, con due nuove commedie brillanti che ci mostrano un altro Zeller questa volta alle prese con i rapporti di coppia: A testa in giù con Emilio Solfrizzi e Lisa Galantini per la regia di Gioele Dix, testo che l’attore Daniel Auteuil ha portato in scena con grande successo prima nei teatri francesi e poi sul grande schermo in una fortunata trasposizione cinematografica che lo vede protagonista a fianco di Gérard Depardieu. L’altra divertentissima commedia partorita dalla penna graffiante di Zeller è La menzogna, diretta da Piero Maccarinelli, con Serena Autieri e Paolo Calabresi. Il testo ruota intorno a una cena tra due coppie di amici che si ritrovano a confrontarsi in un irresistibile ma pericoloso gioco alla Vaudeville che confonde i confini fra la menzogna e la verità, tra il reale e l’immaginario. La storica Compagnia di Teatro di Luca De Filippo, capeggiata da Gianfelice Imperato e Carolina Rosi, torna con un nuovo spettacolo: Ditegli sempre di sì, una delle più famose commedie farsesche di Eduardo De Filippo la cui regia è affidata a Roberto Andò che si confronta per la prima volta. Un’opera vivace e colorata il cui protagonista è un pazzo metodico con la mania della perfezione; un testo di grande comicità che indaga sul labile confine tra salute e malattia mentale.

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Teresa Mannino, con la sua comicità graffiante, leggera e intelligente, riporta in scena il suo ultimo lavoro Sento la terra girare, scritto con Giovanna Donini. Un grande evento è la prima regia teatrale di Ferzan Özpetek che mette in scena l’adattamento di uno dei suoi capolavori cinematografici Mine Vaganti, con protagonisti Francesco Pannofino, Arturo Muselli, Paola Minaccioni e Giorgio Marchesi. Dirette da Serena Sinigaglia, Ambra Angiolini e Ludovica Modugno sono le protagoniste de Il nodo, scritto della talentuosa drammaturga statunitense Johnna Adams: un testo di forte attualità ambientato nel mondo della scuola. Torna per la terza volta all’Ambra Jovinelli A ruota libera, lo spettacolo ormai divenuto cult, con i grandi mattatori Giovanni Veronesi, Alessandro Haber, Rocco Papaleo e Sergio Rubini in una esplosiva “chiacchierata musicale” sulla vita, sul cinema, sullo spettacolo e sui mille aneddoti vissuti in quel sottile “confine artistico” che divide la vita e l’arte. Torna per la terza volta all’Ambra Jovinelli A ruota libera, lo spettacolo ormai divenuto cult, con i grandi mattatori Giovanni Veronesi, Alessandro Haber, Rocco Papaleo e Sergio Rubini in una esplosiva “chiacchierata musicale” sulla vita, sul cinema, sullo spettacolo e sui mille aneddoti vissuti in quel sottile “confine artistico” che divide la vita e l’arte.

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Un vero evento internazionale è The opera locos della celebre compagnia spagnola Yllana, un’esilarante commedia musicale e clownesca, basata sui classici immortali della storia del melodramma, riarrangiati e interpretati in modo divertente e originale da cinque cantanti d’opera. La stagione dell’Ambra si chiude nel segno della comicità con Ale e Franz con il loro ultimo lavoro Nel nostro piccolo: un viaggio alla ricerca del punto di partenza, di quel momento in cui i due comici hanno deciso di intraprendere questa carriera. Per raccontare il loro viaggio hanno deciso di affidarsi alla voce e alle parole di altri due grandi artisti milanesi Giorgio Gaber e Enzo Jannacci, punti fermi del loro percorso artistico.

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