La spiritualità del Seicento francese e la preparazione delle idee della modernità

Lo studio prende le mosse dalla situazione complessa della Francia del XVII secolo, caratterizzata da una parte da conflitti tra religione e ragion di Stato, tra gallicanesimo e giansenismo, tra sforzi comuni di evangelizzazione e dibattiti teologici, dall’altra da un clima spirituale straordinariamente ricco, che si è formato sullo sfondo di preoccupazioni apostoliche
e riformatrici della Chiesa del tempo. In questo clima maturano esperienze intellettuali e spirituali straordinarie e fenomeni che annunciano realtà precorritrici della modernità. Alla luce di questa premessa il tentativo che l’autrice si propone è di cogliere nella storia del Seicento francese i segni dell’«intervento impercettibile di Dio» in un contesto segnato
da grandi intrighi, contraddizioni e opposti. Questi segni sono riscontrabili nell’azione culturale, educativa e sociale di uomini grandi, di riformatori capaci di cogliere e di rispondere ai bisogni e alle istanze del loro tempo (Bérulle, Vincenzo de’ Paoli, Barré, per menzionare qualcuno citato). Coinvolgendo un gran numero di persone e innalzando il ruolo della donna nella società e nella Chiesa, essi hanno tracciato profeticamente orientamenti di pensiero e di azione nuovi, inaugurando un modo nuovo di vivere la spiritualità cristiana mettendo al centro della loro azione il “fratello”, il “prossimo”.

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