La speranza oltre ogni logica – Idea del mese di Agosto

Offriamo ai nostri lettori l'Idea del mese, traduzione laica della Parola di Vita di Agosto, proposta da un gruppo di amici di convinzioni diverse, impegnati in Uruguay nella ricerca del mondo unito.
Speranza
(Foto: Pixabay)

Cosa non fa una madre per un suo figlio ammalato? Esce di casa e va in cerca di aiuto; grida; piange; chiede pietà; mantiene intatta la sua tenacia e la certezza che l’impossibile è possibile; a volte può rispondere alla crudezza della situazione con una logica sorprendente.  Amore materno e fiducia sono i suoi punti di forza. Questo atteggiamento è la fotografia della speranza viva e operante di una persona.

A volte la nostra speranza può entrare in crisi a causa di una difficoltà imprevista, un fatto impensato che viene a disturbare i nostri progetti, o a causa di una grave malattia, o quando si trascina una situazione molto dolorosa e – potremmo aggiungere – per la mancanza di pace nel mondo, per le ingiustizie strutturali; a causa della grave situazione ambientale del pianeta, o per conflitti familiari e sociali… E una delle nostre debolezze potrebbe essere la mancanza di perseveranza e di fiducia.  

Dobbiamo credere che l’amore fraterno e cooperativo ci permette di affrontare situazioni estreme e suscita in noi quella forza necessaria per realizzare i nostri progetti, e soddisfare aspettative e i bisogni vitali nostri e di chi ci sta accanto.

È successo così a Saliba. Anche lui pareva costretto a lasciare la sua città, Homs (Siria) e i suoi genitori già anziani. Il locale di suo padre, che lavorava il vetro, era stato distrutto durante la guerra in una città desolata. Come altri giovani, Saliba pensava di cercare nuove possibilità altrove, ma non si è arreso. A 22 anni e con l’ostinazione di chi non rinuncia a fare qualcosa per il suo popolo ferito, ha colto l’occasione che gli offriva il progetto RestarT, ossia di aprire una piccola bottega in cui i suoi concittadini potessero trovare del formaggio, yogurt e burro artigianali fatti da sua madre, oltre a verdure, olio, spezie e caffè. Aveva già un frigorifero e un generatore. Inoltre, aiutato da suo padre, ha deciso di far qualcosa di più per la sua gente nei giorni in cui il negozio era chiuso, scegliendo di soccorrere le famiglie meno abbienti e distribuendo soprattutto generi alimentari. La sua esperienza continua ancora oggi in un popolo che sta subendo da molti anni violenze inaudite.  

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