La Spagna in piazza

Lavoratori a Madrid protestano contro l’austerità imposta dal governo.
manifestazioni Lavoro

I titoli della stampa internazionale hanno parlato quasi esclusivamente degli scontri tra polizia e manifestanti e dei feriti: ma lo sciopero nazionale che ha portato in piazza il 70 per cento dei lavoratori spagnoli ha alle spalle una protesta di lunga data, iniziata già l’8 giugno scorso, quando il governo Zapatero ha annunciato i tagli agli stipendi dei lavoratori pubblici e una profonda riforma del sistema di assunzioni e licenziamenti.

 

I sindacati sono spaccati sulle cifre di adesione, il governo, ad oggi, si rifiuta di fornire dati ufficiali. Pur massiccia, la partecipazione è stata inferiore a quella del 2002 se si usa come parametro indicatore il consumo di energia elettrica, diminuita durante l’ultima mobilitazione solo del 16 per cento rispetto al 19 della precedente.

 

Qui, come nel resto del mondo occidentale, si fa fatica ad accettare il sacrificio e non si riesce a guardare oltre le finestre di casa propria, a quella povertà che bussa insistentemente dall’Africa, e non solo. Non possiamo tornare indietro, si dice. Le abitudini consumiste sono diventate parte di noi e quindi per combattere la crisi bisogna riattivare i consumi. Ma sta davvero qui la soluzione? O forse vanno riesumate condivisione e sobrietà. 

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