La solidarietà non è reato

La Corte costituzionale d’Oltralpe ha riconosciuto che "l'aiuto disinteressato" al "soggiorno irregolare" non "è passibile di conseguenze giuridiche", in nome del "principio di fraternità” che è alla base della Repubblica. Una vittoria storica della disobbedienza civile di Cedric Herrou, il contadino simbolo dell’accoglienza dei migranti che arrivano da Ventimiglia

“La vicenda” è singolare, soprattutto se a darne avvio è un “semplice” agricoltore d’oltralpe. E “la vicenda” narra che a furia di aiutare il prossimo, senza fermarsi agli impedimenti della burocrazia, senza guardare a destra e a manca, ma semplicemente a voler condividere la propria vita, il proprio companatico, il proprio tetto con chi è in situazioni precarie può, a lungo andare, provocare un cambio di legislazione.

Autore di quanto sopra è  Cédric Herrou, un contadino francese diventato simbolo della solidarietà verso i migranti nella valle del Roya: Era stato condannato al carcere per aver portato dei migranti da Ventimiglia a casa sua, appena oltre il confine, e di averli ospitati e rifocillati. Dopo la condanna aveva chiesto ripetutamente e con insistenza l’abolizione del “reato di solidarietà”. La storia di Herrou, 38 anni, scalda il cuore e stimola tanti a fare altrettanto. La sua masserizia è nel paesino di Breil-sur Roya, un piccolo comune non lontano dalla frontiera franco-italiana.

Lui, nato e cresciuto in un quartiere multietnico di Nizza, racconta di non aver mai “fatto caso al colore delle persone”. Un giorno del 2011, poco dopo essersi trasferito a Breil, diede un passaggio in auto a un gruppetto di tunisini. Tutto cominciò così, fino agli ultimi anni quando è diventato il simbolo dell’accoglienza e dell’aiuto a chi raggiunge la Francia passando dall’Italia, al punto da guadagnarsi il soprannome di “Robin Hood dei migranti”.

Il suo podere si trova su una delle strade che percorrono coloro che cercano di passare dall’Italia alla Francia. Da quando nel 2015 i controlli alla frontiera tra Francia e Italia sono molto più serrati, e pochi migranti possono passare e continuare il viaggio verso nord, Herrou ha cominciato a ospitare uomini, donne e bambini.

Su un ripido terreno Cédric ha creato quello che il quotidiano Liberation definisce un “campeggio agricolo”. Qualche tenda, alcune roulotte, dove i migranti possono riposare, ristorarsi, trovare qualcuno che si ferma ad ascoltarli. Li trasporta lui stesso da Ventimiglia con il suo furgone, ma la maggior parte arriva a piedi dalla ferrovia che costeggia il suo terreno. Nessuno si vuole fermare in questa enclave montana: ma la voce gira, gira in fretta di bocca in bocca. Lì non si chiedono i documenti a nessuno perché dice Cèdric  qui siamo tutti esseri umani.

Ha aiutato centinaia di persone,  dando concretamente una mano a centinaia di persone, fornendo vitto, alloggio e assistenza legale nelle procedure di richiesta d’asilo. Ora, grazie a Cèdric Herrou, la giustizia d’oltralpe ha sancito che un qualsiasi cittadino non compie alcun reato se aiuta un migrante irregolare, e che soprattutto non può essere perseguito dalla legge. A dire il vero questo lo avevamo sempre saputo e sempre attuato.

Di qua del confine come di là dove in tanti si prodigano da anni a aiutare i migranti, fornendo loro ogni sorta di aiuto. Ma la giustizia francese, ora che l’ha recepito, ha voluto ufficializzare che questo non è reato, se viene fatto in nome del “principio di fraternità”. E sfido chiunque a fare quello che viene fatto ogni giorno in nome di altri principi che non siano la solidarietà. Il “principio di fraternità” per la prima volta così viene riconosciuto dalla Corte costituzionale francese e quindi  “dovrà essere rispettato” dal legislatore come uno dei fondamenti del diritto transalpino. “Come la libertà e l’uguaglianza, che sono gli altri due termini che compongono il motto della nostra Repubblica, la fraternità dovrà essere rispettata come principio costituzionale dal legislatore e potrà essere invocata nelle giurisdizioni” ha spiegato il presidente della Corte Laurent Fabius. La sentenza di questi giorni acquista un grande valore visto l’attuale momento di forte scontro in Europa sull’accoglienza.

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