La solidarietà che fa onore all’Italia

Così ha commentato Napolitano, in riferimento ai bagnanti di una spiaggia della Sicilia sud orientale che hanno prestato soccorso ad un manipolo di disperati di provenienza siriana protagonisti dell’ennesimo sbarco sull’isola
Immigrati

Sbarchi all’ordine del giorno.  A Lampedusa, e non solo. Nel mese di agosto sono sempre di più i barconi con il loro carico di vite umane che approdano sulle coste della Sicilia sud-orientale. L’incremento del fenomeno è riconducibile presumibilmente all’incancrenirsi delle crisi siriana ed egiziana, che spingono alla fuga masse crescenti di disperati.

Guardia costiera sempre all’erta. Angeli custodi, anche a Ferragosto. Sono 106 i migranti soccorsi nel canale di Sicilia dal pattugliatore d’altura “Peluso” della guardia costiera, che ha fornito loro la prima assistenza, e poi il mercantile turco "Ayse A", che navigava in zona, li ha presi a bordo conducendoli fino al porto di Lampedusa: lodevole testimonianza di solidarietà internazionale. E sono 76 i profughi soccorsi sempre dal pattugliatore “Peluso” nel canale di Sicilia e trasferiti sul mercantile italiano "C Dry White" che ha condotto gli immigrati nel porto di Pozzallo (Ragusa).

Spiaggia di Morghella. Una distesa sabbiosa fronte-mare nei pressi di Pachino, in provincia di Siracusa, estrema punta sud della Sicilia orientale. Un nutrito gruppo di famiglie l’ha scelta per trascorrervi la giornata di ferragosto. È uno dei bagnanti che, per primo, avvista un barcone che si avvicina alla costa ed allerta col cellulare il 1530 della guardia costiera. In breve vengono inviati sul posto due motovedette e due gommoni, oltre ad una pattuglia da terra.

Quando il barcone dei migranti si arena a poche centinaia di metri dalla riva e alcuni dei passeggeri cominciano a lanciarsi in mare per raggiungere l’approdo, si assiste ad una scena che ha dello straordinario: sono i bagnanti che assistono alla scena – uomini e donne, senza distinzione, alcuni con i vestiti addosso – a non esitare ad entrare in acqua facendosi loro incontro. Formano una catena umana, che affianca gli uomini della guardia costiera, e portano in salvo i migranti adulti (tra cui anche diverse donne in stato di gravidanza). I numerosi bambini, una cinquantina, in maggioranza di età inferiore ai tre anni, vengono invece trasbordati a terra dai gommoni della Guardia costiera che si erano affiancati al barcone per evitare che si capovolgesse a causa del vento e della risacca.

Giunti sulla spiaggia, tutti si danno da fare per dare loro sollievo (coprire con teli di spugna, dare acqua da bere, offrire cibo,…). Sono in 160 le persone soccorse, provenienti dalla Siria.

Qualcuno riprende quelle scene.  Che vengono trasmesse dalle TV. In una nota, il presidente della Repubblica afferma: «Quelle immagini fanno onore all’Italia». Sarà contento anche papa Francesco, che, nel gesto di solidarietà fraterna dei bagnanti di Pachino, avrà certamente rinvenuto un riscontro positivo alle parole da lui pronunciate nella visita a Lampedusa sull’indifferenza della globalizzazione.

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