La segale

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La segale è un cereale di montagna che si adatta bene anche ad altitudini elevate e resiste ai climi freddi; cresce in terreni poveri e matura in fretta. Era conosciuta fin dall’età del bronzo e si è diffusa soprattutto per la sua adattabilità climatica. Nell’antichità era il cereale alla base dell’alimentazione dei celti e degli slavi. In questi ultimi secoli il frumento ha largamente sostituito diversi cereali, ma la segale è, anche oggi, estesamente coltivata nei Paesi di cultura germanica, in Russia, in Francia e nel nord del nostro Paese (Trentino- Alto Adige, Friuli, Lombardia e Piemonte). Questo cereale è utilizzato soprattutto per fare il cosiddetto pane nero, tipico dell’Alta Valle Canonica, ottenuto da un impasto di farina di segale e di farina di frumento. Il pane di segale ha un caratteristico sapore leggermente acidulo, ma è aromatico ed è più compatto del pane di frumento. In Russia si fa con la segale anche uno speciale tipo di birra.

Di notevole importanza sono le proprietà nutritive della segale. Questo cereale è ricco di proteine e di sali minerali e c’è da segnalare la presenza di selenio, zinco e magnesio oltre a fosforo, potassio, calcio e diverse vitamine tra cui quelle del gruppo B. Si attribuiscono alla segale benefiche proprietà antiarteriosclerotiche. Il pane di segale, secondo la medicina popolare, è considerato molto energetico. Per l’alto contenuto di fibre è lassativo ed esercita anche un certo controllo sull’assorbimento degli zuccheri. Ricco di fattori nutrienti questo pane è consigliato agli astenici, ai convalescenti ed è indicato anche a coloro che soffrono di lieve depressione. Con i chicchi tostati e macinati si può preparare un sostituto del caffè ed allestire così un’ottima bevanda salutare.

Le spighe della segale possono essere infestate (segale cornuta) da un parassita particolarmente tossico per l’uomo (Claviceps purpurea), dal quale l’industria farmaceutica ha ricavato importanti medicinali vasocostrittori che sono utilizzati per arrestare le emorragie uterine.

Infine c’è da segnalare una curiosità: alcuni ricercatori sudafricani dell’università di Durban, mediante tecniche di ingegneria genetica, sono riusciti a selezionare una segale che potrebbe essere utilizzata per alleviare alcune forme di emicrania.

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