La sartoria

Un giorno un sarto fu invitato ad un grande banchetto e decise di farsi un abito nuovo per quell’occasione. Nella sartoria c’era un’infinità di pezzi di stoffa. Tutti pezzi unici e di misura diversa, uno più bello dell’altro! Per primo mi farò il vestito disse. Il vestito sarò io pensò subito un piccolo pezzo di stoffa che attendeva impaziente di essere lavorato; e quando il sarto scelse a colpo sicuro un magnifico tessuto, quel pezzetto di stoffa s’ingegnò a intrufolarsi anche lui nella macchina taglia-cuci e fai tutto il resto. Il sarto programmò la macchina secondo il modello stabilito e subito il lavoro partì. Come prima cosa la macchina impresse la forma, buttando via i ritagli. Ed ecco che il nostro pezzetto di stoffa si ritrovò deluso in mezzo a questi. L’abito usci di li a poco. Il sarto lo appese e lo osservò: Ottimo! ottimo! – esclamò soddisfatto -; ora passiamo alla camicia!. Allora sarò camicia disse subito fra sé il pezzetto di stoffa e di nuovo riuscì a farsi afferrare insieme ad una stupenda pezza bianca che il sarto aveva scelto dal mazzo. Questa volta il pezzetto di stoffa fu preso negli ingranaggi della macchina e si sentiva tirare terribilmente da tutte le parti. Quando infine la macchina buttò fuori la camicia, ne uscì anche qualcos’altro: il nostro pezzetto di stoffa ridotto a un moncherino di manica che andò a cadere sul pavimento. Il sarto pose la camicia sul manichino e vi sistemò sopra l’abito. Era quasi il massimo, ma manca ancora qualcosa – disse -; manca un tocco. Tornando sui suoi passi notò il pezzetto di stoffa a terra: Ma guarda un po’ cosa è successo disse tutto dispiaciuto e lo raccolse, lo liberò dai punti, gli aggiustò le trame stiracchiate e infine accarezzò col palmo della mano quel prezioso, piccolo pezzo di stoffa: È magnifico – esclamò con la bocca e col cuore -, ne farò… ne farò un fazzoletto! . Tagliò via i bordi sfrangiati e ne squadrò la forma. Poi, con delicatezza, cominciò a fare la bordatura: Questo è un lavoro fine che devo fare da me, punto per punto. Data l’abilità del sarto, il fazzoletto fu presto pronto. Il sarto indossò la camicia, poi l’abito e con mani sapienti aggiustò nel taschino quel foularino grazioso. Si guardò allo specchio: Che magnifico completo! – esclamò quasi estasiato -: è perfetto! e uscì fischiettando per recarsi al banchetto dove sapeva che la gente avrebbe ammirato l’abito, la camicia e il foularino e infine: il tutto e avrebbe da ultimo esclamato: Però, questo sarto non è solo bravo, è anche bello!.

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