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In profondità > Giovani

La santità possibile

di Daniela Girardi

- Fonte: Città Nuova

Carlo Acutis, morto a soli 15 anni per malattia, è stato recentemente elevato agli onori degli altari.

Il 23 maggio scorso tutta la Chiesa è stata in festa in seguito alla notizia della futura canonizzazione del giovane Carlo Acutis e di Giuseppe Allamano, fondatore dei missionari e delle missionarie della Consolata. Due modelli di santità pronti a mostrare che una vita donata seguendo le logiche del Vangelo, che sono quelle dell’amore, è la strada per essere veramente felici.

Troppo spesso si pensa che i santi siano persone che hanno realizzato qualcosa di grandioso e che si sono sempre comportate in maniera impeccabile. Invece Carlo, stroncato nel 2006 da una leucemia fulminante quando aveva soli 15 anni, ci dimostra che non ci vuole molto per rendere l’ordinario stra-ordinario.

Lui era un ragazzo come tanti, che viveva a Milano ed era appassionato di tecnologia. Aveva scelto di utilizzarla come strumento per annunciare quanto Gesù vuole bene a ciascuna persona, creando un sito internet contenente una mostra sui miracoli eucaristici. Riconosceva infatti l’importanza di questo sacramento e lo riteneva fondamentale per poter seguire il suo “programma di vita”, e cioè «essere sempre unito a Gesù», come lui stesso scrisse quando aveva 7 anni.

Anche Antonia, la mamma di Carlo, durante la prima Giornata mondiale dei bambini tenutasi a Roma immediatamente dopo la notizia della canonizzazione, lo scorso 25 e 26 maggio, ribadisce come l’Eucarestia è stata per Carlo «l’autostrada verso il Cielo», l’ingrediente segreto che lo ha portato alla santità. Partecipare quotidianamente alla Messa e passare del tempo in adorazione davanti al Santissimo Sacramento era per Carlo, e può essere per tutti, un modo per incontrare Gesù.

Carlo Acutis è santo, ma i santi non sono altro che amici in Cielo, che intercedono per noi quando abbiamo qualcosa da chiedere a Dio. Così è successo a Liliana, la mamma di una ragazza della Costa Rica, che si è recata ad Assisi nel santuario della Spoliazione, dove oggi riposa il corpo di Carlo, per chiedere la guarigione di sua figlia, in condizioni molto critiche a causa di un trauma cranico provocato da una caduta dalla bicicletta nell’estate del 2022. La scienza e la medicina, dopo scrupolose indagini, hanno appurato che la ripresa in salute della giovane, tornata a respirare spontaneamente, non è spiegabile, per cui si è trattato di un miracolo.

Questa grazia ricevuta è visibile agli occhi di tutto il mondo, ma ogni giorno, semplicemente amando, anche noi possiamo operare piccoli e grandi miracoli che rendono più bella la vita nostra e di chi ci è vicino. La sua storia si è diffusa in tutto il mondo, grazie anche a numerosi blog e siti web, compreso quello del Sinodo dei vescovi.

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la storia di Carlo Acutis in pdf
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