La Rai in giallo

Tra fiction più tradizionali e serie dai toni più cupi e tormentati, la programmazione in prima serata è improntata sul filone investigativo

La stagione televisiva in corso è caratterizzata da diversi titoli ascrivibili, in vario modo, al filone narrativo del giallo: da Rocco Schiavone a I bastardi di Pizzofalcone, da L’allieva a Catturandi, fino alle messe in onda più recenti di Che Dio ci aiuti e Un passo dal cielo, entrambe produzioni Lux Vide, alla quarta stagione. Mentre la fiction che vede Elena Sofia Ricci nei panni di suor Angela mischia giallo e commedia con una netta propensione di quest’ultima componente, Un passo dal cielo è più improntata alla linea investigativa. Ciò è dovuto anche alla diversa natura dei protagonisti: suor Angela è un vulcano di personalità ed è dotata non solo di grande vitalità, ma anche di molta ironia; Francesco Neri, interpretato da Daniele Liotti (che sostituisce dopo tre stagioni Terence Hill come capo della squadra Forestale di San Candido), è invece un personaggio più tenebroso e sfaccettato, che nasconde un passato di dolore.

Il giallo è un genere narrativo longevo all’interno della nostra tradizione televisiva. Negli anni si è affermato attraverso quella che viene definita “serie all’italiana”, che rappresenta un modello dalle caratteristiche formali precise quali un numero limitato di episodi e l’intreccio di linee narrative di genere diverso (come la commedia), che si legano alle vicende private dei personaggi coinvolti.

In genere, questo tipo di serialità è caratterizzato da una parte da serie che vedono protagonista la squadra, il gruppo di persone (per esempio Distretto di polizia, Squadra antimafia), dall’altra da fiction incentrate su singoli personaggi forti (Don Matteo, Il commissario Montalbano). Tra queste ultime occorre distinguere le serie che vedono come protagonista un uomo delle forze dell’ordine, e quindi un professionista del genere (come Montalbano stesso, l’ispettore Coliadro, Rocco Schiavone) e le fiction in cui l’investigatore di turno svolge in realtà un altro mestiere, come nel caso di suor Angela e don Matteo. In questo caso, le due produzioni Lux Vide, così come Un passo dal cielo, condividono, se pur in gradi diversi, una certa propensione a mischiare la linea gialla alla linea comica. Questo aspetto distingue certamente le tre fiction, rendendole simili tra loro e limitandone altresì l’area del raccontabile, nonché le modalità del racconto stesso. Inoltre, la componente umana predomina sul racconto del giallo in sé, a differenza di fiction quali Non uccidere e Rocco Schiavone, più asciutte nella narrazione e incentrate sui tormenti del protagonista di serie. Soprattutto in ambito Rai, possiamo notare perciò due tendenze precise all’interno del filone investigativo: da una parte abbiamo fiction più tradizionali nella narrazione e maggiormente orientate alla televisione generalista, come le produzioni Lux, in onda su Rai Uno; dall’altra serie dai toni più cupi e tormentati, come le già citate fiction che vedono come protagonisti Miriam Leone e Marco Giallini, che non a caso sono andate in onda rispettivamente su Rai Tre e Rai Due, canali tradizionalmente considerati più giovani e sperimentali rispetto alla prima rete nazionale.

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