La polveriera spagnola

Indignati contro il governo Rajoy, diecimila persone hanno chiesto le dimissioni di tutti i parlamentari.
Indignati contro il governo Rajoy

Per il re di Spagna, Juan Carlos I, «sarebbe da ciechi non vedere la gravità di questo periodo storico». Poche ore prima Artur Mas, governatore della Catalogna, aveva annunciato nel Parlamento catalano la chiamata alle urne per il 25 novembre. Nel frattempo, a Madrid, presso il Parlamento spagnolo, diecimila persone manifestavano per la democrazia e contro i tagli e la disoccupazione. Il 25 settembre è un capitolo che si aggiunge agli scontri frequenti tra polizia e manifestanti.
Infatti, dall’incontro del 20 settembre con Mariano Rajoy, capo del governo, Mas è tornato a mani vuote: Rajoy ha bocciato la proposta di revisione dei fondi regionali. «È il momento di esercitare il diritto di autodeterminazione», così si è spiegato Artur Mas annunciando le elezioni anticipate, non per un’elezione qualsiasi, ma quasi per un referendum sull'indipendenza, dato che la Costituzione non consente referendum su scala locale (ma c’è anche chi vorrebbe forzare la legge!). Juan Carlos fa appelli quotidiani per l'unità e il bene comune. Un messaggio che, invano, cerca di veicolare Rajoy, dentro e fuori dai nostri confini. Ma l'instabilità politica e sociale cresce e questo, senza dubbio, inciderà sui mercati.
 
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