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La politica della nonviolenza attiva

Politica e nonviolenza. Il forte riferimento atlantista espresso dal governo Draghi si accompagna alle richieste esplicite su un grande quotidiano nazionale di un intervento militare nelle zone di conflitto.  Allo stesso tempo l’enciclica Fratelli tutti ha evidenziato il superamento del concetto di “guerra giusta” che ha legittimato per millenni i conflitti armati. Come si risolve la questione in una Repubblica nata dalla Resistenza ma che pone tra i punti fondamentali della Costituzione il ripudio della guerra? Una traccia di approfondimento in questa intervista rilasciata per un Extra di Città Nuova dal filosofo Roberto Mancini: «Oggi la scelta della nonviolenza comporta a mio avviso l’obiezione di coscienza contro la prassi dei bombardamenti, dell’attività dell’industria bellica e della politiche di potenza».
Politica e guerra (Zha Chunming/Xinhua via AP)

Roberto Mancini è autore di testi molto impegnativi come “Per un’altra politica. Scegliere il bene comune” (2010), “La nonviolenza della fede. Umanità del cristianesimo e misericordia di Dio” (2015). Professore ordinario di Filosofia Teoretica presso l’Università di…

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