La Pietà Rondanini trasferita in Duomo

L'opera è una copia dell'originale, realizzata nel 1952 sul calco dell'originale dall'Accademia di Brera. La statua originale di Michelangelo visiterà a tappe, dalla prossima primavera, la città di Milano
copia della Pietà Rondanini

La Quaresima per i milanesi inizia la domenica. Il rito ambrosiano allunga il carnevale di quattro giorni, rispetto al rito universale della chiesa cattolica, posticipando così il primo giorno di Quaresima e l'imposizione delle ceneri. Ma nel duomo c'è stata anche un'altra novità: accanto all’ambone è apparso il calco in gesso della Pietà Rondanini, quella su cui l’artista lavorò fino a pochi giorni dalla morte, nel 1564, lasciandola incompiuta ed è forse proprio per questo che appare di una bellezza unica.

L'opera resterà dunque accanto all’ambone come ispirazione per le meditazioni quaresimali. È una copia in gesso realizzata nel 1952 sul calco della stessa Rondanini dall’Accademia di Brera, proprio all’indomani dell’arrivo a Milano dell’ultimo capolavoro del Buonarroti.

Da tempo si pensava di utilizzare per la meditazione quaresimale questo capolavoro, ora l’occasione s’è presentata poiché l’assessorato alla cultura del Comune ha deciso di allestire una nuova sede museale per la Pietà Rondanini nell’antica infermeria dell’ospedale spagnolo, sempre nel Castello Sforzesco, così da permettere un migliore accesso al pubblico, più idoneo anche per i visitatori disabili. Si sta inoltre lavorando alla realizzazione del nuovo sito e intanto la Pietà (quella vera) farà tappa in alcuni luoghi-simbolo della città: si inizia dal carcere di San Vittore, dalla prossima primavera, per arrivare al Tribunale e poi per Natale prossimo al duomo.

Per anni si è parlato di questo spostamento: «Ospitiamo una delle opere più straordinarie di Michelangelo eppure non le abbiamo dato il giusto valore per troppo tempo», dicevano da Palazzo Marino. Il problema erano soprattutto i finanziamenti, che però adesso ci sono e sono tanti, circa 6 milioni sui 26 stanziati dalla Fondazione Cariplo. Lo straordinario capolavoro «per decenni è stata dimenticata dal mondo della cultura tanto che – come spiega in una lettera l'assessore alla Cultura Stefano Boeri – fu acquistata per 135 milioni di lire nel 1952 dal Comune di Milano grazie a una raccolta popolare di fondi lanciata dal sindaco Ferrari».

Sistemata nel 1954 dietro a una parete di pietra serena nella sala degli Scarlioni al Castello, attualmente la visitano circa 350 mila persone l’anno. Troppo pochi per un capolavoro di questa portata, specifica Boeri. «Non possiamo permetterci di lasciare la Pietà dietro a un'elegante quinta». Così è maturata l’idea di trasferire l'opera nell'"Ospedale spagnolo", oltre 600 metri quadri dentro le mura occidentali del Castello. All'Ospedale spagnolo il cantiere è già aperto e per l'estate del 2014 la Pietà sarà nella nuova sede.

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