La pedofilia nella famiglia

La quasi totalità degli abusi su bambini e adolescenti avviene tra le mura domestiche. Perché succede questo in un ambiente che dovrebbe essere protetto, e come prevenirlo?
pedofilia

Secondo quello che emerge dalle statistiche sul fenomeno della pedofilia, che sembra essere in progressivo aumento, il 90 per cento circa degli abusi sessuali, riguardanti bambini o adolescenti, avviene nell’ambito dell’ambiente familiare da parte degli stessi genitori o di parenti o amici di famiglia.

 

Perché succede questo in un ambiente che dovrebbe essere invece naturalmente protetto da questi abusi?Le famiglie in cui si verificano rapporti incestuosi sono spesso disfunzionali per qualche aspetto, tendono ad essere ripiegate su sé stesse, in un certo senso isolate dalla società. Ci troviamo di fronte a dei matrimoni infelici con una vita sessuale spesso insoddisfacente.

 

Quando è il padre ad abusare di una/o figlia/o (come accade nella maggior parte dei casi), spesso ad un padre-padrone corrisponde una madre assente; l’organizzazione familiare è di tipo patriarcale e la madre, a volte lei stessa vittima del marito, è incapace di proteggere i propri figli, diventando così indirettamente complice della violenza sessuale. Spesso, per proteggersi da un’emozione troppo forte e dolorosa, essa nega l’evidenza. A volte è invece la paura a impedire che questa realtà venga allo scoperto (paura della violenza del marito o del padre, paura del giudizio dell’ambiente in cui si vive, ecc.); complici, in questo caso, possono essere non solo la madre, ma anche gli altri membri della famiglia.

 

In alcuni casi l’abuso sessuale del padre sui figli è visto come un tentativo di riaffermare la propria supremazia nell’ambito della famiglia, una specie di rivendicazione del proprio potere. A volte anche le madri abusano dei loro figli. Si tratta di madri anaffettive, spesso coinvolte in una relazione con un marito che le domina e che le obbliga ad unirsi a lui nell’abuso. In alcuni casi, come abbiamo già visto, sono altri parenti o persone molto vicine alla famiglia ad abusare dei bambini, sfruttando il rapporto di familiarità e la fiducia che essi nutrono nei loro riguardi.

 

Difficilmente l’abuso si esaurisce in un singolo episodio e talvolta riesce ad andare avanti per più anni, attraverso ricatti affettivi, senza apparente violenza o sotto la spinta del terrore: «Mi raccomando, non dire nulla a nessuno, altrimenti…».

Le conseguenze sul bambino variano a seconda delle situazioni, ma sono sempre molto gravi. Ciò che egli ha subìto è un vero e proprio tradimento da parte di una persona a cui ha concesso piena fiducia, e questo può sconvolgerlo psichicamente. A ciò bisogna aggiungere che, quando l’abuso viene scoperto, il bambino soffre anche per la vergogna e per gli effetti della disgregazione familiare.

 

Come prevenire la pedofilia, in particolare quella che avviene nell’ambito della famiglia? Si tratta di una prevenzione che abbraccia tanti aspetti della vita. Prima di tutto è necessario favorire l’armonia della coppia e sviluppare un rispetto profondo verso ogni persona. Poi è importante avere un concetto sano della sessualità, che non è un bene di consumo, ma un linguaggio con cui esprimere l’amore per l’altro; non stimolare aspettative esagerate nei riguardi della vita sessuale, come invece fanno spesso i mass media; imparare a gestire ed orientare i propri impulsi (e non solo quelli sessuali).

 

Nei riguardi dei figli, è necessario stabilire con loro un dialogo fin dai primi anni di vita ed iniziare un’educazione sessuale abbastanza presto, ovviamente adeguata all’età e alle diverse caratteristiche individuali, perché siano capaci di discernere l’ambiguità di certi comportamenti da parte di parenti o amici e di parlarne con serenità con qualcuno dei genitori. Di fronte a certe famiglie disfunzionali, potenzialmente a rischio, è molto importante che esse non vengano emarginate dalla società, ma che siano invece accolte e sostenute soprattutto da altre famiglie.

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