La paura dell’amore

Il coinvolgimento che si vive in un rapporto affettivo può far paura, impedendo di riconoscere l'amore, pur avendolo cercato. Come comportarsi se si prova timore o se è il/la partner ad essere spaventato?

Nella relazione di coppia si sperimenta una grande vicinanza emotiva. Questo coinvolgimento è un’esperienza così forte che ad alcuni può far paura. E la paura può essere così tanta da non consentire di riconoscere l’amore desiderato e ricercato. Piuttosto si avverte il pericolo del legame affettivo e di tutto ciò che potrebbe comportare. Ne consegue l’impulso a difendersi, attraverso svariati ed inconsapevoli espedienti, proprio dalla relazione che in realtà si desidera. Questa esperienza, comune a molti single fintanto che non guardano in faccia la loro paura di amare e di abbandonarsi in una relazione, è diffusa a differenti livelli anche nelle coppie.

Di che paura si tratta?
L’amore nella relazione intima ha la componente della fiducia e della dipendenza, due condizioni che in base alle esperienze maturate nella vita accompagnano la persona verso un maggiore o minore coinvolgimento emotivo nella relazione con l’altro.

Coinvolgimento in amore vuol dire essere aperto al nuovo e non noto, al divenire perenne, alle differenze dell’altro e del proprio cambiamento interno, all’incertezza su come andrà. Tutto questo dinamismo, che è esterno ed interno insieme, genera incertezze già di per se, non è riferibile solo a sé stessi, ma anche all’interazione con l’altro su cui non si può avere alcuna forma di controllo. E questo genera paure.

Inoltre in amore non c’è garanzia su nulla, c’è piuttosto una scommessa. Per questo motivo ci si scambiano promesse, tenerezze, si parla tanto, ci si confida, si progetta e ci si ripete all’infinito “Ti amo!”. C’è bisogno di costruire nella relazione quella fiducia di base che crea le premesse per affidarsi e legarsi in un rapporto di reciproca dipendenza. Una dipendenza adulta e sana, molto diversa da quella del bambino.

Questo tipo di coinvolgimento risveglia ricordi con legami antichi, con vissuti di abbandoni e tradimenti che nella relazione d’amore che si sta costruendo potrebbero in teoria riattualizzarsi. È questa la principale paura di chi cerca ed al contempo teme l’amore: il timore di rendersi feribili e di essere feriti dal partner, proprio colui nelle cui mani si è affidato tanto di sé.

Come innamorati si possono lasciar inconsapevolmente accadere tante cose affinché il legame non si crei ed al fine di mantenere il, per certi versi, più rassicurante status quo.

Nella coppia invece, per moderare questi profondi timori si possono mettere in atto specifici meccanismi. Alcuni costruiscono relazioni meno coinvolgenti possibili o mantengono separati i diversi settori della loro vita. Altri trovano il modo di distruggere la relazione che funziona per non dover subire la delusione ipotetica di vederla degenerarsi e per non essere lasciati sul più bello. Possono decidere ad esempio di scomparire lasciando partner e famiglia, oppure creano attraverso il litigio e gli attacchi continui al partner quella condizione per impedire vicinanza ed intimità. Qualcun’altro ancora fugge l’intimità attraverso la rottura costante della relazione che viene simbolizzata attraverso il tradimento.

Cosa fare se il tuo partner ha paura di una relazione profonda?

  • Per prima cosa rimanere certi che la situazione non dipende da voi. È una tematica troppo profonda nella persona ed ha origini ben più lontane.
  • In secondo luogo non essere né troppo, né troppo velocemente coinvolgenti. Rispettare dunque i tempi propri dell’altro ed i suoi spazi personali.
  • Non nascondere ciò che siete e parlare di ciò che non va. Fingervi altro o trascurare i punti di conflitto non aiuterebbe lo sviluppo di una relazione di fiducia che esprima coerenza.

E se sei tu a temerla?

  • Come in tante altre situazioni è necessario per prima cosa prenderne consapevolezza, riconoscere che una parte di te teme e si difende proprio da ciò che più vorrebbe. A partire da questa consapevolezza si possono generare nuove riflessioni e propositi.
  • Ricordare che la relazione è sempre nuova e ciò che è passato appartiene al passato.
  • Guardare alla persona con occhi liberi e non pregiudizievoli mette te e l’altro a proprio agio.
  • Concedersi la possibilità di sbagliare e di spiegarsi. Una proprietà della relazione è proprio la duttilità.

In questo attraversamento spesso può esser necessario farsi aiutare come singoli o come coppia. Imparare a leggere ed a comunicare il proprio mondo interno è di grande aiuto per non giudicarsi e non giudicare, né vittimizzarsi, né arrendersi di fronte agli ostacoli.

Infine si tratta di sviluppare o affinare abilità e sensibilità a partire da quel delicato e amorevole ascolto di sé che proprio l’incontro con l’altro permette.

 

 

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