La partita educativa

Un  progetto dei salesiani che coinvolge squadre, polisportive e singoli per promuovere una nuova cultura dello sport
La partita educativa

In un mondo dello sport sempre più spesso dominato da individualismo, inganno e sfruttamento, i salesiani vogliono proporre e realizzare un modello diverso di vita sportiva. “La partita educativa” è una campagna di comunicazione sociale per uno sport che educhi, voluta dai responsabili della pastorale giovanile dei salesiani di don Bosco e patrocinata dal Coni e dalla Cei. Testimonial ufficiale è il ct della nazionale italiana di calcio, Cesare Prandelli.

 

Legata a quel determinato stile educativo che propone la promozione e l’organizzazione di attività sportive con finalità ricreative, formative e sociali per i singoli e per la società tutta, la campagna vuole uno sport per tutti e di tutti. Ideata dal Cnos Sport, espressione della presenza salesiana nel mondo sportivo giovanile, “La partita educativa” è al tempo stesso una campagna di comunicazione e un’iniziativa concreta. L’idea di fondo, infatti, è quella di mettere in rete tutte le realtà sportive ecclesiali e civili italiane (associazioni, polisportive, oratori, palestre, atleti) che già praticano un modello positivo di sport.

 

«Tanti sono i modi di definire la pratica sportiva – spiega il cuneese don Claudio Belfiore, presidente nazionale del Centro nazionale opere salesiane per lo sport – si parla di sport professionale o amatoriale, individuale o di squadra, di nicchia o di massa… a noi salesiani interessa che sempre e comunque sia educativo. E ci pare che questa sia l’attesa di buona parte delle persone e delle istituzioni civili ed ecclesiali: dalla pratica sportiva ci si aspetta qualcosa di più del semplice giocare e stare insieme. Oltre ai dirigenti e agli allenatori, anche i genitori e gli educatori ad ogni titolo che seguono o hanno a che fare con il settore sportivo sono chiamati ad essere promotori di una nuova cultura dello sport».

 

La campagna è l’occasione per mettere in campo azioni concrete, sollecitando la creatività e la condivisione delle buone pratiche. Ogni nuovo gruppo che partecipa è già una vittoria, che va a beneficio dei ragazzi e dei giovani. «Lo sport non è la soluzione ai problemi educativi o sociali – spiega raccontando la sua adesione all’iniziativa il ct della nazionale, Cesare Prandelli – ma può essere uno strumento attraverso il quale veicolare determinati valori che sono parte essenziale della competizione e pratica sportiva: lealtà, abnegazione, voglia di stare insieme e benessere psicofisico. Questo mi ha insegnato lo sport, questi sono i principi che devono animare ciascuno sportivo, a prescindere dalla disciplina praticata».

 

Per la campagna di comunicazione vengono utilizzati tutti i canali di maggiore diffusione: ilsito del Cnos Sport, i media e i social network, tra cui Facebook. Attraverso tre piccoli passi (iscriversi, giocare, vincere) tutti potranno partecipare a “La partita educativa”. Basta visitare il sito nella sezione apposita, e seguire semplici istruzioni: società, gruppi sportivi, polisportive e singoli atleti, tutti coloro che si iscrivono potranno giocare condividendo materiali e sussidi che testimonino una pratica concreta della scelta educativa nello sport. E infine vincere: ma cosa?

 

«Partecipare sarà già vincere! – conferma don Belfiore – La vittoria comune sarà aver costruito una rete di realtà sportive concretamente impegnate in pratiche educative nello sport. Ciascuna riceverà risonanza e visibilità attraverso la campagna, e tutti potremo vivere la soddisfazione di aver promosso da protagonisti una nuova cultura dello sport».

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