La macchina che dorme

L’altro giorno, mio figlio Andrea di 4 anni mi ha detto: Mamma, andiamo in garage a mettere la copertina alla macchina del papà che sta facendo la nanna e prende freddo. Gli ho detto che la macchina non dorme e non prende freddo,ma lui si è arrabbiato. Perché? Devo fargli comprendere la realtà?. Laura – Cosenza Se noi ascoltiamo i discorsi dei più piccoli, notiamo che spesso essi attribuiscono agli oggetti una serie di attività e caratteristiche tipiche degli esseri viventi. La montagna è un sasso che è diventato grande, la sedia che è caduta è cattiva, la luna ci vede e ci segue mentre camminiamo e per il nostro Andrea, l’automobile fa la nanna. Il pensiero infantile è infatti caratterizzato dalla tendenza a considerare i corpi inanimati come vivi e dotati di intenzione. Ma non si preoccupi di far comprendere a suo figlio che ciò è impossibile: crescendo, spontaneamente comprenderà com’è la realtà. Piaget, grande studioso del pensiero infantile, ha parlato di animismo. Mediante una serie di ricerche rivolte a bambini dai due ai dieci anni, ha osservato che la mente nelle prime fasi del suo sviluppo è improntata a un’idea di vita universale. Poi la mente evolve finché il bambino per differenziazioni successive arriva a distinguere la materia inerte da quella vivente. Anche i popoli primitivi formulavano spesso ragionamenti animistici, quando consideravano il Sole e la Luna come sede di spiriti, e ai pianeti si doveva riverenza o si poteva chiedere intercessione mediante danze e rituali. Tuttavia, nel bambino l’animismo non dipende dal fatto che non possiede le informazioni sufficienti sulle cose inanimate e sulle cose viventi, ma sostanzialmente dal suo egocentrismo. Cioè egli è incapace di andare oltre il suo punto di vista e di penetrare la realtà per scoprirne le cause e le regole che la governano. Riguardo a suo figlio, lasci pure che si esprima come sente e come la sua mente indica. Del resto, anche noi adulti spesso usiamo lo stesso linguaggio, quando ad esempio diciamo al bambino che è caduto e si è fatto male: brutta sedia, che ha fatto male al mio bambino!. Il pensiero infantile è anche alla base di una certa creatività e fantasia tipica degli adulti. Che dire ad esempio della striscia comica di Vittorio Sedini, dove il suo sasso ne dice sempre delle belle e sembra più vivo e pungente di tante persone?

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