La libertà secondo Bauman

Lo straordinario sviluppo economico ha ampliato a dismisura la nostra possibilità di scelta, ma ci ha resi prigionieri del consumismo, dell’individualismo e  della tecnologia digitale. Che cos’è la libertà? Che uso nel facciamo?Ne "Il destino della libertà" di Bauman, Giaccardi, Magatti, edito da Città Nuova una riflessione di grande attualità. In libreria dal 20 ottobre
Il destino della libertà_Bauman_Giaccardi_Magatti_CN 2016

L’anelito di libertà ha attraversato tutta la storia dell’umanità, dando vita a movimenti politici, ordinamenti giuridici e sistemi economici, modificando tradizioni e costumi; generando simboli e identità culturali. E oggi la società occidentale è autenticamente libera?

Partendo da tale interrogativo, uno dei più importanti intellettuali odierni, Zygmunt Bauman, il teorico della società liquida, e i sociologi Mauro Magatti e Chiara Giaccardi riflettono ne "Il destino della libertà. Quale società dopo la crisi economica?" (Città Nuova, 2016 – pp. 100 – € 12,00) sull’esito paradossale che ha avuto il poderoso sviluppo economico degli ultimi 40 anni. Il progresso ha aumentato le potenzialità di scelta dell’uomo, ma lo ha ingabbiato in una concezione radicalmente individualista dell’esistenza umana, prigioniero del consumismo, degli apparati tecno-economici e della volontà di affermare se stesso.

Cosa significa, dunque, essere liberi? Una domanda imprescindibile oggi. Perché, in fondo, come ha scritto Bauman “la libertà è il nostro destino: una sorte che non può essere ignorata e non ci abbandona mai”.

 

Il libro sarà in libreria da giovedì 20 ottobre. Nello stesso giorno disponibile su www.ibs.it.

Anticipiamo qui un estratto dalla Introduzione di Andrea Possieri. Per leggerlo clicca qui

E' possibile già acquistarlo sul sito di città Nuova cliccando qui

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