La lezione di Muti

Al Pala de André l’orchestra giovanile Cherubini e l’Ensemble Melodi Cantores guidati da un Riccardo Muti ampio, felicemente energico, accompagnano Vadim Repin nel Concerto in re magg. per violino e orchestra beethoveniano: incontro sereno fra direttore e solista, precisione rara, bel canto e bel suono. Poi, l’atto unico su testo di August Stramm Sancta Susanna, lavoro giovanile (ripudiato dal musicista) di Hindemith, versi concisi, vocistrumenti incastonantesi nella densa trama orchestrale di una storia eroticomistica che sul palcoscenico farebbe la gioia di scenografi e costumisti. Un magma raffinato postwagneriano, evocato da Muti con giusta emotività, facendo sì che i validi cantanti (penso a Tatiana Serjan, superba; a Brigitte Pinter e Mette Ejsing di grande spessore) si innestino nell’orchestra prepotente, che lascia senza fiato,fiato, in una vicenda che corre sul filo sottile tra senso e mistica. Muti governa con slancio e rigore. Ottima scelta, pubblico in festa. Progetto Varèse. London Sinfonietta diretta da Diego Masson. Per molti forse uno choc i lavori di Varèse (Density 21.5, Octandre, Poème Electronicque, Intégrales. Dèserts col video di Bill Viola) enigmatici, siderei. Nessuna concessione all’orecchio, solo astri in un universo chissà dove. Fascinoso. Non è rumore, ma altro suono. Esplorazione di anime, di presenze, col rischio che il cerebralismo diventi soffio di poesia. Masson apre una porta da cui non si può più tornare indietro. È SEMPRE L’ORA DEL BAROCCO Spoleto, Festival dei Due Mondi. Un Haendel ricco di arie col da capo, gorgheggi voluttuosi sull’orchestra dai violini aguzzi e dai corni turgidi – l’ottimo Complesso Barocco dell’esperto Alan Curtis -, nel pathos drammatico di Fernando re di Castiglia, anno 1732. Lavoro vibrante: l’anima barocca di fronte alla Storia. Al Caio Melisso il regista Jakob Peters- Messer l’attualizza agli anni trenta, con scene, costumi, azioni molto dèco: efficaci nella ruota girevole del minimo palco, talvolta un po’ leziosi. Protagonista la musica che nel contralto Marianna Pizzolato trova la voce trainante, calda, agile, naturalmente scenica insieme al controtenore Max Emanuel Cencic: svettano sul cast assai diseguale, ma lo spettacolo attira, perché Haendel piace sempre. 62ª Settimana Musicale Senese. A Sant’Agostino l’ottima Orchestra della Toscana guidata con equilibrio da Christopher Franklin esplora un Vivaldi acceso e triste, ma sempre sereno, dei Concerti per violino offerti da un crepuscolare Salvatore Accardo. Indaga poi il teatro pre-belliniano dello Stabat Mater di Boccherini con l’elegante soprano Sofia Soloviy. Meditazione e festa per un autentico evento.

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