Avete mai visto una gara di salto con gli sci? Per prendere parte a questa spettacolare disciplina, che come molti altri sport invernali è nata in Norvegia, occorre possedere diverse doti. Parliamo di uno sport particolarmente impegnativo, nel quale è richiesta una adeguata preparazione fisica e una accurata messa a punto del gesto tecnico. Fatto di coordinazione, equilibrio e … leggerezza. Inoltre, bisogna possedere davvero un bel “pelo sullo stomaco” per buttarsi giù da un trampolino, a grande velocità, per poi rimanere in aria sospesi nel vuoto cercando di atterrare in maniera corretta sugli sci il più lontano possibile.
Daniel-Andre Tande è attualmente uno dei componenti nella nazionale norvegese di questo sport e, ad appena ventisette anni, vanta già un palmares ricco di risultati significativi. Tra questi, una medaglia d’oro olimpica, ottenuta nella gara a squadre degli ultimi Giochi a cinque cerchi disputati nel 2018 a Pyeongchang (Corea del sud), e una medaglia d’argento mondiale, conquistata sempre nella gara a squadre durante i mondiali disputati a Lahti (Finlandia) nel 2017. Insomma, stiamo parlando di un atleta abituato da tempo a competere ai massimi livelli, come dimostrano anche le venti vittorie ottenute in coppa del mondo (di cui sette individuali e tredici a squadre), competizione quest’ultima in cui vanta complessivamente ben quarantatré piazzamenti sul podio.
La stagione agonistica che porterà alle Olimpiadi di Pechino 2022, in programma nella capitale cinese nel prossimo mese di febbraio, per questo ragazzo non è però iniziata con risultati particolarmente brillanti. A metà novembre, nelle due gare disputate a Nizhny Tagilin (Russia), ha ottenuto “solo” un ventiquattresimo e un ventitreesimo posto. Poi a Ruka (Finlandia), nello scorso fine settimana, sono arrivati altri due piazzamenti nelle retrovie (ventinovesimo e ventiseiesimo). Eppure, guardandosi indietro, ripensando a ciò che è accaduto appena alcuni mesi fa, per Daniel-Andre questi risultati apparentemente “deludenti” hanno un valore molto più importante di quello che può sembrare…
Lo scorso 25 marzo, infatti, Tande era a Planica, località slovena dove ogni anno si svolge una delle competizioni più seguite di questa disciplina e dove, durante una sessione di allenamento prima della gara, è stato vittima di una impressionante caduta. Pochi attimi dopo lo stacco dal trampolino, infatti, il norvegese ha perso l’equilibrio in volo e alcuni secondi dopo si è schiantato al suolo ad oltre 100 chilometri all’ora. Nell’impatto col terreno Daniel-Andre ha perso i sensi, e il suo cuore si è fermato. I soccorritori però, dopo alcuni minuti che per chi ha assistito alla scena sono sembrati un’eternità, sono riusciti fortunatamente a rianimarlo.
Intubato, e quindi portato in ospedale, gli è stata diagnosticata la frattura di una clavicola, la perforazione di un polmone e una emorragia cerebrale. Tanto che i medici, nel tentativo di ridurre al minimo lo stress sul suo cervello, hanno deciso di indurlo in uno stato di coma da cui è stato risvegliato solo dopo diversi giorni. «Nella mia mente le ultime immagini risalgono al giorno precedente alla nostra partenza per la Slovenia, quando sono andato a fare una passeggiata con mia sorella. Da lì, il buio. Non ricordo nulla di quella mattina, e sono certo sia meglio così. Certo è che se il mio cuore fosse stato fermo più a lungo, o se l’emorragia fosse stata più grave, probabilmente mi sarei svegliato come una persona diversa».
Ecco allora spiegato perché, tutto considerato, rivederlo in gara oggi, a circa otto mesi da quel giorno, è già un successo. E pazienza se (almeno per ora) i piazzamenti ottenuti nelle prime gare stagionali non sono stati all’altezza dei risultati raggiunti in passato da Tande. Già nel prossimo fine settimana l’atleta norvegese sarà di nuovo in gara, precisamente a Wisla, in Polonia, dove sono in programma altre due prove di coppa del mondo. Intanto, la cosa davvero importante è che, un passo alla volta, Daniel-Andre sia tornato a fare quello che ama: allenarsi e tuffarsi giù dal trampolino. Senza paura. Dimostrando che in fondo tutti noi, quando la vita ci mette alla prova, abbiamo dentro una forza inaspettata che sta poi a noi sfruttare per non perderci d’animo.