La furia di Brad Pitt

Brad Pitt

Fury                                                              
David Ayer racconta, con  attori del calibro di Brad Pitt, Shia LaBeouf, Logan Lerman la storia di Fury, il carro armato, “casa” del sergente Don Collier, chiamato da tutti “Wardaddy” (Pitt), un uomo duro e tenero legato al gruppo di soldati in avanzata nella Germania sconfitta, ma ancora resistente nell’aprile 1945.

Non è il solito film di guerra americano, patriottico e retorico, ma un racconto di formazione del giovane Norman (Lerman), idealista candido che rigetta la disonestà e la crudeltà. Il film indaga sulle atrocità: straordinaria l’immagine del cavaliere tedesco che passeggia sopra i corpi maciullati, di una glacialità drammatica. Norman si deve abituare all’odio perché la guerra è scuola di violenza, come gli insegna il sergente. La fotografia fangosa e nebbiosa non risparmia volti sfatti, tesi, barbarie e una natura violentata dalle armi. Di una attualità sconcertante, il film non condanna nulla, soltanto mostra il delirio umano della guerra. Epos certo, eroismo anche, ma soprattutto la perdita dell’innocenza per il giovane smarrito. Film grande, magnifico Pitt come sergente coriaceo e dolente. Da non perdere.

 

Eisenstein in Messico
Peter Greenaway ritorna con un racconto, molto personale e con scarsa aderenza alla realtà storica, visionario e folle in cui narra del regista russo e del suo soggiorno messicano per realizzare il film “Que viva Mexico!” . Durante questi giorni, secondo Greenaway, il regista si liberò di tante follie e visse una scoperta della sessualità in modo scatenato. Raffinato, anche voyeuristico, il film vede la bravura degli attori Elmer Back e Luis Alberti, ma appare alla fine un racconto troppo patinato per essere vero, nonostante il fascino della messinscena dai tocchi surreali.

 

Insidious 3 – L’inizio
Un horror fatto bene, che piacerà agli affezionati del genere in questo nuovo capitolo della saga. La bravura del regista Leigh Whannell sta nel non insistere negli effetti speciali e nel saper selezionare brivido e normalità, tenendoci sospesi sino alla fine, come in un thriller. Ne esce una storia certo non rassicurante tra mondo reale e sopranaturale, ambiguo com’è il genere, ma con un suo fascino surreale.

 

Ancora in sala: Una storia sbagliata, bel film di Luca Tavarelli con Isabella Ragonese e Francesco Scianna sulla donna  in missione umanitaria in Iraq che scopre sé stessa; È arrivata mia figlia, commedia brasiliana divertente,  rilassante; Le regole del caos, bel film in costume su Versailles al tempo del Re Sole con Kate Winslet a progettare, fra molte gelosie, i nuovi giardini per il sovrano.

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