Mi chiamo Kalilou Cisse, ho 27 anni, vi racconto la storia della mia vita da quando sono arrivato a Villa Verucchio (Rimini). Vengo dal Senegal, da una città di nome Tambacounda. Ho lasciato la mia casa, nel 2014, perché… in realtà quella è un’altra storia!
Diciamo che da noi si lavora per vivere e far vivere gli altri, ma a me non basta avere da mangiare: ho obiettivi che voglio realizzare, vorrei costruire qualcosa di più grande! A 17 anni ho preso la decisione di venire in Italia. La prima ad accogliermi è stata la cooperativa Medis. Dopo due anni, ho continuato il mio percorso con la cooperativa Millepiedi.
Per costruirsi una vita, così come per sviluppare un’attività, serve incontrare delle persone che ti insegnino come funzionano le cose nella città. Nel mio caso, ho avuto la fortuna di incontrare Giuseppe Malerba, che oltre ad essere stato assessore alle Politiche sociali, sanitarie ed educative di Verucchio, è l’artefice della Festa dell’amicizia fra i popoli per un mondo unito.
Ci siamo visti per la prima volta nel 2017 per organizzare questo evento e da quel giorno siamo diventati amici. Con Giuseppe ci troviamo e parliamo per capire quali preparativi si possano portare avanti: stiamo cercando di crescere sempre di più e di migliorarci.
Posso dire che la cooperativa mi ha accolto, mi ha salvato, ma gli incontri mi hanno tirato fuori, mi hanno permesso di vivere. Giuseppe non è l’unico, ci sono altre persone, altri suoi amici e collaboratori, attraverso le quali ho imparato a cercare lavoro. Come Fabio, che mi ha aiutato a sistemare il mio curriculum, e ho raccolto i frutti: ho iniziato a lavorare come magazziniere, occupandomi del confezionamento dei prodotti. Devo dire che è un’attività impegnativa, perché lavoriamo anche il sabato; c’è sempre qualcosa da organizzare!
In contemporanea ho iniziato a migliorare il mio italiano. Conosco varie lingue, ho studiato l’arabo da quando avevo 17 anni! Sto cercando di fare cose nuove, di studiare cose nuove, di fare qualcosa per un domani, per il mio futuro. Ho iniziato da zero, ho avuto la possibilità di fare la scuola guida… Sto cercando di diventare un autista perché desidero guidare i camion. Ci sono delle porte che si sono aperte, qualcosa è cambiato rispetto al passato.
In questo momento sto bene perché mi sento accolto nella città, ho un lavoro, la residenza e una casa a Villa Verucchio che condivido con altri due “fratelli” del mio Paese. Certo, non è stato facile arrivare a questo punto. Ci sono state delle persone che mi hanno dato una mano per giungere in Italia. Ma soprattutto ho dovuto avere coraggio, senza coraggio non si parte.
Ho rischiato la vita per poter inseguire i miei sogni. Sono dovuto passare dalla Libia, dove sono stato in prigione per 9 mesi. Non c’è un motivo per cui ti mettono in carcere, forse per provocarti, per farti cambiare idea e spingerti a tornare indietro. Sono musulmano e, quando i libici vedono che vuoi andare in Europa, pensano che vuoi buttare in aria la tua educazione e la tua religione. Lì non hanno pietà.
Sono scappato dalla prigione. Eravamo quasi 80 persone; abbiamo organizzato il gruppo e fatto le preghiere, poi durante la notte abbiamo rotto il tetto e siamo usciti. È stata una fortuna avere la libertà. Poi tutto è passato.
Anche nel mare abbiamo rischiato, perché la barca era bucata. Siamo stati alla deriva per quasi 5 ore, dalle 3 di notte. A un certo punto, la barca, strapiena di persone, ha iniziato a perdere aria. In quel momento abbiamo visto una nave di salvataggio e, prima che perdessimo la speranza, siamo stati tutti salvati. Per fortuna non è rimasto nessuno sulla barca.
Quando sono partito dal Senegal, la mia famiglia era completamente distrutta. A Tambacounda è rimasta solo mia madre con mio fratellino, ma in realtà non siamo uniti, ognuno ha preso la sua strada. Tuttavia, la sento, perché la mamma non si può abbandonare.
La verità è che sto cercando di cancellare il passato per concentrarmi sul futuro, per me l’importante è il domani. Ho tantissimi sogni! Sicuramente voglio rimanere in Italia, a Villa Verucchio, perché è un luogo molto tranquillo e a me piace la tranquillità. Intanto cerco di lavorare di più per risparmiare e così affrontare il mio sogno più grande e autentico, che per adesso preferisco mantenere in segreto.