La fede oltre al pane

Mio figlio dice che ormai è grande per andare in Chiesa. Come trasmettere la fede ai giovani distratti di oggi? Fabrizio

Mio figlio dice che ormai è grande per andare in chiesa. Come trasmettere la fede ai giovani?

Fabrizio

 

Quando un bambino nasce, si comincia a sognare. Il papà e la mamma sono come estasiati  dalle  immagini di cosa potrebbe diventare da grande. È una grande sofferenza allora quando, pur avendo tentato di educarlo a una vita cristiana, il figlio cresce, ma la sua fede si affievolisce. Eppure i figli per crescere hanno bisogno di un luogo dove allenare la loro libertà e questa palestra è il mondo. Si tratta allora di avere il cuore colmo di speranza e capacità di attesa, come il Padre misericordioso che non legò il figlio a sé, ma lo attese sulla porta di casa confidando nel suo ritorno.  Soprattutto, non gli presentò il conto delle sue malefatte; anzi, «quando era ancora lontano, lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò» (Lc 15, 20). Siamo stati capaci  di far fare ai nostri figli un’esperienza così liberante? O magari, senza volerlo, abbiamo presentato un Dio un po’ buio, fatto di regole, riti e cerimonie? È pur vero che oggi è davvero difficile offrire, oltre al pane, anche la fede. L’annuncio del Vangelo ai propri figli è una sfida che si vince solo insieme. Allora, «per favorire un’educazione integrale abbiamo bisogno di ravvivare l’alleanza tra famiglie e comunità cristiana» (Amoris Laetitia 279). Solo una comunità calda e accogliente potrà affascinare i giovani e sostenere le famiglie nel generare i propri figli alla vita in pienezza.

p.gentili@chiesacattolica.it

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