La Corte di Giustizia dell’Aia risolve un litigio di frontiera tra Costa Rica e Nicaragua

Le parti hanno accettato la sentenza che stabilisce la sovranità costaricense su un’isola del fiume San Juan, che separa i due Paesi. Managua dovrà ritirare l’avamposto militare sull’isola e indennizzare il Paese vicino per i danni causati al violato diritto alla navigazione. Viene riconosciuto anche l’errore costaricense di costruire una strada nella zona, senza aver prima stabilito gli effetti sull’ambiente.
Rio San Juan

La Corte Internazionale di Giustizia dell’Aia ha riconosciuto la sovranità della Costa Rica sull’isola Portillos, sita sul fiume San Juan che funge da frontiera con il Nicaragua. Il tribunale ha riconosciuto che Managua ha violato la sovranità ed i ditti di navigazione costaricensi quando ha stabilito sull’isola un insediamento militare.

Da tempo esistevano attriti tra i due Paesi in merito ad alcune sezioni del fiume. Nel 2010 la Costa Rica ha presentato la sua causa nel seno della Corte Internazionale denunciando l’invasione militare dell’isola e danni ambientali a una porzione del suo territorio protetto da accordi internazionali. A sua volta, il governo di Managua denunciò allo stesso modo nel 2011 i danni ambientali prodotti sul fiume dal governo costaricense in occasione della costruzione di una via di comunicazione. 

Il voto della Corte è stato consistente: per 14 voti contro 2 ha stabilito la sovranità del Costa Rica sull’isola oggetto del litigio. L’azione del Nicaragua sull’isola è stata considerata all’unanimità una violazione del diritto sovrano del Paese vicino. Sempre all’unanimità la Corte ha stabilito che l’insediamento militare nicaraguense ha contravvenuto quanto disposto dal tribunale nel 2011 quando chiese alle parti di astenersi da ogni azione che avrebbe potuto aggravare il litigio e a ritirarsi dalla zona e che l’azione del Nicaragua ha violato il diritto alla navigazione sul fiume conferito alla Costa Rica dal trattato sulle frontiere del 1958. Per tali ragioni, si legge nella sentenza, il governo del Nicaragua dovrà indennizzare lo Stato costaricense per i danni materiali provocati dalla sua condotta.

Ma anche la Costa Rica ha avuto la sua parte di torto. La Corte ha infatti riconosciuto la sua responsabilità quando non ha realizzato gli studi degli effetti sull’ambiente della costruzione di una via di comunicazione terrestre, in violazione degli obblighi imposti dal diritto internazionale.

Le parti hanno accettato di buon grado la sentenza ed hanno manifestato l’intenzione di adempiere le sue disposizioni. Si supera in questo modo un tema che nel passato ha creato tensioni tra i due governi.

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