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La «correctio fraterna» -Mt 18, 15-17 – San Tommaso – oggi

di Gérard Rossé

- Fonte: Nuova Umanità

La «correctio fraterna», applicata già da tempo nella comunità israelitica dell’ alleanza, è descritta nella sua procedura da Matteo e testimonia del metodo con cui la comunità postpasquale affrontò la difficoltà che si genera quando un membro della comunità persiste nel peccato. Matteo sottolinea lo sforzo di persuasione, la fratellanza, lasciando all’autorità della chiesa solo l’ultima istanza. In san Tommaso prende rilievo la questione del rapporto tra «fratellanza» e «autorità»; ma la «correctio» rimane comunque, nella sua essenza, un atto di amore guidato dalla prudenza, un atto che compete a tutti (non solo ai superiori), vòlto a portare aiuto a un fratello che sbaglia. Particolare rilievo la «correctio» assume all’interno di una spiritualità comunitaria, dove essa diviene un momento privilegiato nel quale si fa esperienza di una piu forte unione con Dio proprio nella misura in cui si rafforza l’amore scambievole tra i fratelli.
 

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