La comunicazione non verbale degli animali

Prima di reagire con i propri simili o con gli uomini, i nostri amici comunicano spesso con segnali comportamentali il loro stato emotivo e le loro intenzioni.
cane

Diversi studiosi, e tra questi N. Tinbergen (premio Nobel 1973 per la fisiologia), approfondendo le dinamiche dei comportamenti aggressivi negli animali e nel tempo, hanno rilevato che il comportamento ostile nelle specie animali costituisce un bisogno innato per conservare la specie e l'individuo, per definire e proteggere il proprio territorio, per determinare e comunicare le posizioni gerarchiche necessarie per la vita di gruppo e solo raramente per sopprimere l'altro.

Solitamente l'animale non mette in atto direttamente l'aggressività come violenza distruttiva ma, mediante comportamenti rituali di segnalazione, utilizza la minaccia per manifestare lo stato emotivo in cui si trova per spaventare l'altro. In altre parole gli animali prima di reagire con i propri simili o con gli uomini comunicano con segnali comportamentali il loro stato emotivo e le loro intenzioni. A tali espressioni, e spesso inviti, ci si aspetta una risposta dal consimile o da noi uomini.

Uno dei segnali che spesso mettono in atto i cani che si trovano a disagio, o sono stressati o insicuri, è quello di distogliere lo sguardo e girare la testa ed il corpo. Questo comportamento esprime che il cane in questione non ha alcun interesse a litigare bensì intenzioni pacifiche. Quanti di noi si sono soffermati ad osservare i nostri beniamini e hanno notato questo comportamento?

E quanti di noi, invece, durante un rimprovero del proprio cane per qualche malefatta, pur avendo assistito ai suddetti segnali di pacificazione, hanno ignorato e hanno continuato a rimproverare i loro beniamini fissandoli negli occhi e prendendoli per la gola li hanno costretti a guardarli dritto negli occhi aumentando in loro il senso di disagio o spaventandoli ancor di più?

Il cane ha di sicuro capito che ha fatto qualcosa di sbagliato e sta cercando di comunicarcelo "a parole sue", ma noi abbiamo compreso il cane? Abbiamo prestato attenzione al suo linguaggio? O mentre il cane ci dice che è sottomesso a noi, che ha compreso la punizione distogliendo lo sguardo e girando la testa, noi, ignorando completamente il suo comportamento, continuiamo a guardarlo dritto negli occhi comunicandogli che abbiamo intenzioni bellicose?

Stesso significato hanno lo sbadiglio, l'ammiccare sbattendo le palpebre e il leccare il muso e le labbra. Si tratta anche in questi casi di segnali di pacificazione. Il primo è più facile da notare e lo si può osservare quando l'animale si trova in luoghi estranei che possono in qualche modo metterlo a disagio, mentre è difficile che venga espresso in casa propria.

Gli ultimi due, invece, sono più difficili da osservare, ma restano comunque dei segnali di calma che possiamo imitare, soprattutto l’ammiccare, per comunicare al cane che nemmeno noi abbiamo cattive intenzioni.

(A cura della dott.ssa Letizia D'AvinoCentro medico veterinario "Zoe", via Aldo Moro 75, Somma Vesuviana, Napoli)

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