La carrozzina di Michael

Dalla Sicilia, la testimonianza di come un episodio di furto possa trasformarsi in solidarietà e condivisione
Michael con i suoi compagni

Michael ha 18 anni, frequenta l’ultimo anno dell’Istituto tecnico commerciale Leonardo da Vinci di Niscemi (Caltanissetta). Con i suoi compagni condivide la gioia e la fatica della scuola, ma anche una grande amicizia. Lui, però, a scuola si reca su una sedia a rotelle. È paraplegico, in forma grave. A scuola, per lui, c’è un insegnante di sostegno. La giornata di Michael è scandita dalla scuola e dai pomeriggi trascorsi nel centro ricreativo per disabili. È accompagnato dall’affetto e dall’amore dei suoi genitori e di tanti amici. un ragazzo in gamba, Michael, e tanti gli vogliono bene.

Un giorno, il 9 marzo, una brutta sorpresa. La carrozzina gli viene rubata. Come di consueto, Michael è uscito da scuola alle 13,30. Torna a casa e, al momento di rientrare, lascia la carrozzina davanti all’uscio di casa. Tra le mura domestiche si muove con un altro mezzo.  Alle 15, come ogni giorno, esce di nuovo. I suoi genitori lo accompagneranno al centro ricreativo, dove trascorre le ore pomeridiane. Ma davanti alla porta di casa, la carrozzina non c’è più. È stata rubata. Non era mai accaduto. Michael ed i suoi genitori hanno sempre lasciato la carrozzina sul marciapiede, accanto alla porta. Tutti sanno che quel mezzo è del ragazzo.

L’indomani la mamma telefona alla scuola ed avverte l’insegnante di sostegno: Michael non potrà recarsi a scuola, non ha più il mezzo che glielo possa consentire. A scuola la costernazione è grande. «L’insegnante mi riferisce subito cosa è accaduto – racconta don Giuseppe Cafà, docente di religione nella scuola – siamo addolorati ed attoniti. Penso subito di contattare alcune emittenti locali ed alcuni giornalisti: tramite loro, lancio un appello a chi ha rubato la carrozzina. Chiedo un gesto di umanità, chiedo di restituire la carrozzina a Michael che davvero non può farne a meno. Rubare è un reato, ma rubare ad un ragazzo disabile l’unico suo mezzo di locomozione è quasi un delitto contro l’umanità». Dopo l’appello la notizia si diffonde a macchia d’olio. Ma la sperata restituzione non avviene. I ladri decidono di tenere per se ciò che hanno rubato. Ma non tutto è perduto ….

«Qualche giorno dopo – racconta don Giuseppe – ricevo una telefonata. Dall’altro capo del telefono c’è Valerio, un medico veterinario di Catania. Ha ascoltato alla radio la mia intervista. “Mi dica come posso aiutarla a restituire la carrozzina a Michael”. La sorpresa è grande. Valerio mi informa che ha già coinvolto alcuni suoi amici, tutti insieme vogliono ricomprare la carrozzina. Utilizzano i canali social per far partire l’appello e coinvolgere tanti. In breve tempo viene raccolta una somma sufficiente. Riusciamo a ricomprare la carrozzina, bella, nuova e fiammante, ma anche gli occhiali nuovi per Michael e dei buoni spesa per la famiglia». Il 10 maggio la carrozzina arriva direttamente a scuola. Michael, che ha saputo, l’attende con ansia. I compagni di classe sono con lui, felici di poter condividere questo momento . «È stato un momento bellissimo – aggiunge don Giuseppe – che ha dimostrato come il bene vinca sul male. Che ci ha fatto vivere un momento di condivisione autentica».

Una condivisione che ha coinvolto anche altri. Quando Michael è rimasto senza carrozzina, il rischio per lui era di non potersi recare a scuola. «Un altro ragazzo come lui – conclude don Giuseppe Cafà –, che possedeva due carrozzine, gliene ha prestata una. Dopo due giorni Michael è rientrato a scuola ed ha continuato la sua vita scolastica».

Scampoli di solidarietà, gesti di gratuità, che creano frammenti di fraternità. Sono le notizie che sempre vorremmo conoscere. Tra poche settimane Michael ed i suoi compagni affronteranno l’esame di maturità. Michael lo farà seduto sulla sua carrozzina nuova di zecca. Che gli ricorderà, ogni giorno, l’amore concreto di tante persone che gli hanno voluto bene.

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