"Amis, ve racumandi la mia baracca". Con queste parole don Carlo Gnocchi consegnò sul letto di morte agli amici più fidati la sua opera, che allora muoveva i primi passi. Era il 28 febbraio 1956. …
Contenuto riservato agli abbonati di “Città Nuova”
Se sei abbonato, effettua il login