L’80° anniversario del sacrificio di Franz Jägerstätter

Si fa memoria il 9 agosto dell'obiettore di coscienza austriaco che si rifiutò di obbedire ad Hitler. Un testimone indicato come esempio per la gioventù da papa Francesco. Le celebrazioni in Austria  a 80 anni dal suo martirio. (secondo di due articoli)
Franz Jägerstätter (wikipedia)

Come da diversi anni a questa parte, anche quest’anno il 9 agosto 2023 a St Radegund vi saranno delle celebrazioni per ricordare il sacrificio di Franz Jägerstätter. Quest’anno risulteranno particolarmente significative in quanto ricorre l’80° anniversario della morte di Franz.

Nella mattinata del 9 agosto a Tardorf, poco lontano da St Radegund, verrà presentata la raccolta completa degli scritti di Franz Jägerstätter curata dall’ “Istituto Franz e Franziska Jägerstätter” costituito presso l’Università di Linz su iniziativa della diocesi. Vi sarà poi una conferenza sulla realtà dell’obiezione di coscienza oggi. Al pomeriggio il trasferimento a piedi a St Radegund con la celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo di Linz, Manfred Scheuer, nella chiesetta in cui Franz faceva il sacrista. Al termine della messa la suggestiva processione dei lumini che poi verranno deposti attorno alla tomba di Franz e Franziska Jägerstätter.

Per conoscere la figura di Franz Jägerstätter

Il merito di aver reso di pubblico dominio la vicenda di Franz Jägerstätter va al sociologo americano Gordon Zahn. Questi fondò la sua ricostruzione sulle interviste agli abitanti del paese natale di Franz Jägerstätter, al difensore d’ufficio davanti alla corte marziale del Reich, ai sacerdoti che più da vicino seguirono Franz. Gordon Zahn poté inoltre consultare diversi scritti di Franz Jägerstätter, tra cui diciassette lettere inviate alla moglie durante il periodo trascorso in carcere.

Il libro di Gordon Zahn, In solitary witness: The life and death of Franz Jägerstätter, esce nel 1964 e accende l’interesse di Dorothy Day, che ne parla nei suoi diari il 25 maggio 1965 raccontando di essere immersa nella lettura del libro di Gordon Zahn, e poi il 23 febbraio 1967 citando la testimonianza dell’obiettore di coscienza austriaco come uno di quei segni di un tempo opportuno, il kairós, tempo di seminagione di un movimento cattolico contro la guerra con radici profonde. In Italia il libro di Gordon Zahn venne pubblicato da Gribaudi nel 1968 con il titolo Il testimone solitario. Vita e morte di Franz Jägerstätter.

Intanto nel 1965 era uscito Fede e violenza (editrice Morcelliana) del monaco Thomas Merton, dove numerose pagine sono dedicate alla figura di Franz Jägerstätter. Per il monaco trappista americano, Franz è un’icona del Concilio Vaticano II, il simbolo di un cristianesimo militante, che interpreta in maniera autentica la novità di una Chiesa nonviolenta e pacifista, una Chiesa che alza un argine nei confronti della legittimità di ogni conflitto e che pone la guerra come aliena a ratione: fuori dalle logiche razionali

Queste ricostruzioni sono state poi arricchite e completate da successivi studi, ad opera soprattutto di Erna Putz, nel libro Franz Jägersttäter, un contadino contro Hitler, editrice Berti, Piacenza 2000.

Le ricerche di Erna Putz si sono basate su vario materiale e lettere che la vedova di Franz Jägerstätter le ha messo a disposizione. Inoltre Erna Putz ha potuto avvalersi di materiale d’archivio presente presso la parrocchia di St. Radegund e presso quella vicina di Ostermiething, nonché presso altre parrocchie della zona. Ha inoltre potuto consultare gli archivi comunali dei paesi in cui risultavano notizie su Franz Jägerstätter, a cominciare da quello di St. Radegund. Erna Putz, teologa e sociologa, può dunque essere a giusta ragione considerata la biografa ufficiale di Franz Jägerstätter. L’edizione italiana del libro di Erna Putz è stata curata da Giampiero Girardi, animatore dell’associazione “Franz Jägerstätter Italia”, la cui sede è a Trento (indirizzo mail per richiedere la newsletter: franzitalia@gmail.com)

A cura di Giampiero Girardi e Lucia Togni anche i libri Franz Jägerstätter. Scrivo con le mani legate. Lettere dal carcere e altri scritti dell’obiettore contadino che si oppose a Hitler, editrice Berti, Piacenza 2005; Una storia d’amore, di fede e di coraggio. Franz e Franziska Jägerstätter di fronte al nazismo, editrice Il Pozzo di Giacobbe, Trapani 2013.

Si può vedere anche: Cesare G. Zucconi, Cristo o Hitler. Vita del beato Franz Jägerstätter, San Paolo, Milano 2008; Francesco Comina, Solo contro Hitler. Franz Jägerstätter. Il primato della coscienza, Emi editrice, Bologna 2021; Anselmo Palini, Un contadino contro Hitler in Testimoni della coscienza, editrice Ave, Roma 2005 (in questo libro anche la storia del gruppo della Rosa Bianca). Claudio Magris ha dedicato alla figura di Franz Jägerstätter un’intera pagina sul Corriere della Sera del 31 ottobre 2010.

Un film su Franz Jägerstätter

Terence Malik, Una vita nascosta (titolo originale Hidden Life), 2020, durata 173 minuti.

La vita nascosta differisce dai precedenti film di Malick dal momento che si tratta della sua prima opera basata su persone realmente esistite i cui discendenti sono ancora in vita.  La famiglia Jägerstätter ha sofferto enormemente e Malick ha voluto che le figlie di Franz fossero coinvolte nel progetto e lo approvassero. Il film mette in risalto soprattutto il dramma interiore di Franz di fronte al fatto che prima o poi gli sarebbe arrivata la cartolina precetto per l’arruolamento nell’esercito tedesco. Nonostante l’isolamento e le pressioni che subisce, Franz, sostenuto dalla moglie Franziska, rimane fedele alle sue convinzioni fino al sacrificio supremo.

Papa Francesco propone ai giovani europei l’esempio di Franz Jägerstätter

In un messaggio ai partecipanti alla EU Youth Conference, Conferenza dei giovani dell’UE, che si è svolto a Praga nel mese di luglio 2022, papa Francesco li ha esortati ad essere generativi nelle idee e nell’amore, a scrutare nell’altro le sue ricchezze, a guardare alla Verità. Nel cuore del Papa anche la “guerra assurda” che si combatte in Ucraina. «Come al solito, pochi potenti – scrive – decidono e mandano migliaia di giovani a combattere e morire». E a questo riguardo ha proposto loro l’esempio di due giovani che si opposero a mani nude al nazismo: Franz Jägerstätter e Dietrich Bonhoeffer. Ecco le parole del Papa:

«L’idea di un’Europa unita è sorta da un forte anelito di pace dopo tante guerre combattute nel Continente, e ha portato a un periodo di pace durato settant’anni. Ora dobbiamo impegnarci tutti a mettere fine a questo scempio della guerra, dove, come al solito, pochi potenti decidono e mandano migliaia di giovani a combattere e morire. In casi come questo è legittimo ribellarsi!

Qualcuno ha detto che, se il mondo fosse governato dalle donne, non ci sarebbero tante guerre, perché coloro che hanno la missione di dare la vita non possono fare scelte di morte. Allo stesso modo mi piace pensare che, se il mondo fosse governato dai giovani, non ci sarebbero tante guerre: coloro che hanno tutta la vita davanti non la vogliono spezzare e buttare via ma la vogliono vivere in pienezza.

Vorrei invitarvi a conoscere una figura straordinaria di giovane obiettore, un giovane europeo dagli “occhi grandi”, che si è battuto contro il nazismo durante la seconda guerra mondiale, Franz Jägerstätter, proclamato Beato dal Papa Benedetto XVI. Franz era un giovane contadino austriaco che, a motivo della sua fede cattolica, fece obiezione di coscienza di fronte all’ingiunzione di giurare fedeltà a Hitler e di andare in guerra. Franz era un ragazzo allegro, simpatico, spensierato, che crescendo, grazie anche alla moglie Francesca, con la quale ebbe tre figli, cambiò la sua vita e maturò convinzioni profonde.

Quando venne chiamato alle armi si rifiutò, perché riteneva ingiusto uccidere vite innocenti. Questa sua decisione scatenò reazioni dure nei suoi confronti da parte della sua comunità, del sindaco, anche di familiari. Un sacerdote tentò di dissuaderlo per il bene della sua famiglia. Tutti erano contro di lui, tranne sua moglie Francesca, la quale, pur conoscendo i tremendi pericoli, stette sempre dalla parte del marito e lo sostenne fino alla fine. Nonostante le lusinghe e le torture, Franz preferì farsi uccidere che uccidere. Riteneva la guerra totalmente ingiustificata. Se tutti i giovani chiamati alle armi avessero fatto come lui, Hitler non avrebbe potuto realizzare i suoi piani diabolici. Il male per vincere ha bisogno di complici.

Franz Jägerstätter venne ucciso nella prigione dove era rinchiuso anche il suo coetaneo Dietrich Bonhoeffer, giovane teologo luterano tedesco, antinazista, che fece anch’egli la stessa tragica fine.

Questi due giovani “dagli occhi grandi” vennero uccisi perché rimasero fedeli fino alla fine agli ideali della loro fede. Ed ecco la quarta dimensione dell’educazione: dopo la conoscenza di sé stessi, degli altri e del creato, finalmente la conoscenza del principio e del fine di tutto.

Cari giovani europei, vi invito a guardare oltre, in alto, per ricercare sempre il senso della vostra vita, la vostra origine, il fine, la Verità, perché non si vive se non si cerca la Verità. Camminate con i piedi ben piantati sulla terra, ma con sguardo ampio, aperto all’orizzonte, al cielo. Vi potrà aiutare in questo la lettura dell’Esortazione apostolica “Christus vivit”, indirizzata in modo speciale ai giovani».

Il primo dei due articoli su Franz Jägerstätter può essere letto qui.

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