Keylor Navas scrive la storia: Costa Rica ai quarti!

Una vera tragedia greca. A lungo in vantaggio, i costaricani vengono raggiunti al 91°, rischiano di perdere e si salvano ai calci di rigore con le parate del loro portiere. Dal sito Mondiali di calcio 2014
Il portiere del Costa Rica

Un paese di 5 milioni di abitanti, senza un esercito, dal 30 Giugno 2014 debitore con un atleta che ne scrive la storia calcistica: Keylor Navas, professione portiere, emigrato in Spagna, spinge la Costa Rica ove non era mai arrivata. Si materializzano i quarti di finale, a scapito della Grecia battuta ai calci di rigore: è un obiettivo mai centrato dagli americani nella storia del calcio, impensabile nelle previsioni da vigilia dei Mondiali.

Una serata da incorniciare, dove Keylor da San Josè para tutto il parabile: persino l’unico gol siglato dai greci già nel recupero, al termine dei 90 regolamentari, arrivava solo dopo un’altra sua prodigiosa respinta su tiro a botta sicura ravvicinato di Gekas, sulla quale l’ex difensore milanista Sokratis Papastathopoulos si fiondava ribadendo in rete da rapace d’area. Solo lì Keylor non aveva potuto: per il resto, la saracinesca firmata Navas aveva retto epicamente, dall’inizio fino alla lotteria dei calci di rigore, cui la Costa Rica era arrivata spossata al termine di una gara massacrante sul piano del dispendio delle energie.

Una partita impostata dagli americani con la consueta e ammirata sapienza tattica, obbediente ad un 5-4-1 ordinato e capace di innescare la temibile punta Campbell e il capitano esterno destro Ruiz, ancora una volta decisivo: al 52° materializzava i più bei sogni sportivi della sua nazione, trovando una traiettoria rasoterra dal limite che andava ad insaccarsi lemme lemme a fil di palo, simile a quella che Roberto Baggio disegnò ad USA ’94 pareggiando contro la Nigeria, proprio agli ottavi di finale, seppure dal vertice opposto della mezzaluna dell’area. Al resto, pensava Keylor da San Josè, per la verità già decisivo prima del vantaggio dei suoi uscendo a valanga su Salpingidis, imbeccato da uno splendido traversone mancino di Olebas, a pochi passi dalla porta al 37° del primo tempo. Ci pensava Keylor soprattutto dopo il rosso rimediato del difensore Duarte, per doppia ammonizione, un episodio che condannava la Costa Rica ad ergere un fortino fino ad allora non più di tanto necessario, vista la pochezza greca in fase di finalizzazione. Dopo il pareggio ellenico giunto al 91°, al 93° solo un grandissimo volo di Navas a deviare in angolo il colpo di testa di Mitroglu salvava una stremata Costa Rica dalla beffa, protraendo l’incontro ai supplementari.

L’assalto greco trovava ancora saracinesca abbassata al 112°, quando un contropiede 5 contro 2 per la Grecia portava al tiro l’esterno del Bologna Christodoulopoulos, sul quale respingeva ancora Navas. Non contento, l’estremo difensore si ripeteva prodigiosamente al 121° in uscita sul solitario Mitroglu, deviandone in angolo la conclusione ravvicinata e affidando così ai rigori l’esito del match. Alla lotteria dagli undici metri, i costaricani non fallivano un solo colpo, trovando nel loro estremo difensore l’esecutore materiale delle più agognate visioni, con una parata sull’ultimo decisivo rigore del greco Gekas che significava leggendaria qualificazione ai quarti, contro l’Olanda di Robben e Sneijder.

Sembra sempre più il mondiale dei portieri: dopo le prodezze di “San Julio Cesar”, come la stampa brasiliana ha ribattezzato l’ex portiere interista padrone di casa dopo gli ottavi contro il Cile, e i miracoli del messicano Ochoa, solo per poco non decisivi contro la ben più quotata Olanda, ecco confermarsi tra i grandi estremi difensori un altro pregevole sudamericano. Tuttavia la favola della Costa Rica non è finita: a testarne il confine tra sogno e realtà sarà l’Olanda, il 5 Luglio alle 22 italiane a Salvador. Intanto, se potete, non svegliate i costaricani se non altro perché, per questa notte di piccoli grandi sogni, saranno molti di più di 5 milioni…

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