Kenya. Il campo profughi di Dadaab non verrà chiuso

Il più grande campo profughi al mondo non chiuderà grazie al ricorso di due Ong locali. L’ Alta Corte ha dichiarato « nulla e non avvenuta » la decisione di chiudere Dadaab e reinviare nel proprio Paese i rifugiati somali
AP Photo/Farah Abdi Warsameh

Convinte che la chiusura del campo di Dadaab, nel Kenya orientale alla frontiera con la Somalia, fosse illegale, due Ong locali (la Commissione Knazionale kenyana dei diritti dell’uomo – KNCHR e la Kituo Cha Sheria) avevano fatto ricorso contro il governo. La mattina di giovedì 9 febbraio l’Alta Corte ha dato loro ragione, invalidando la decisione di chiudere il campo profughi di Dadaab.

« La decisione del governo di prendere di mira specificartamente i rifugiati somali costituisce un atto di persecuzione di un gruppo : è illegale, discriminatoria, e quindi anticostituzionale » ha sentenziato il giudice John Mativo. Secondo lui, il governo viola i suoi obblighi di diritto internazionale ordinando il rimpatrio dei rifugiati somali.

Per giustificare la sua decisione, il governo del Kenya aveva invocato la sicurezza nazionale. Aveva assicurato, senza fornirne alcuna prova, che lì erano stati pianificati gli attacchi degli islamisti somali Shabab contro il centro commerciale Westgate a Nairobi nel 2013 e l’università di Garissa nel 2015.

I difensori dei diritti dell’uomo si sono rallegrati per la decisione. Amnesty International l’ha addirittura definita « storica ». « Siamo molto felici, perché la decisione del governo era contraria agli obblighi di uno Stato verso i rifugiati » ha dichiarato Muthoni Wanyeki, direttrice di Amnesty in Africa dell’Est.

«Questa decisione è molto importante. Affinché un programma di ritorno sia volontario, è necessario che i rifugiati possano fare una scelta : e questo al momento non è il caso di Dadaab » ha affermato  Laetitia Bader, di Human Rights Watch.

Il Kenya aveva inizialmente annunciato di voler chiudere il campo a fine novembre 2016, ma aveva rinviato la chiusura al 21 maggio 2017 in seguito alla richiesta dell’Alto Commissariato dell’Onu per i rifugiati (Unhcr) e alle accuse di rimpatri forzati di rifugiati somali. « A metà ottobre erano stati fatti partire da Dadaab già in 27 mila. Le autorità avevano annunciato che a iniziao dicembre sarebbe stata avanzata la proposta di un incentivo al rimpatrio di 400 euro a persona » ha sottolineato Louise Carr, coordinatrice del programma « Persone sradicate» di Amnesty international.

Il campo di Dadaab, situato vicino alla frontiera con la Somalia, ospita attualmente circa 256 mila rifugiati, contro i 320 mila di inizio 2016.

La grande maggioranza sei somali è fuggita già nel 1991 durante la guerra civile, a cui si sono poi aggiunte le violenze degli islamisti radicali e le ondate di siccità. È il più grande campo profughi al mondo.

Il governo di Nairobi ha la possibilità di ricorrere in appello contro questa decisione.

I più letti della settimana

Tonino Bello, la guerra e noi

Mediterraneo di fraternità

La forte fede degli atei

Edicola Digitale Città Nuova - Reader Scarica l'app
Simple Share Buttons