Invasione a Madrid

La capitale spagnola è pronta ad accogliere i giovani, non solo a livello delle comunità cristiane.
GMG Madrid

Buona parte dei madrileni ad agosto lascia la città per fuggire la canicola della Meseta. Ma quelli che scelgono di rimanere a prendere il fresco all’Estanque del Retiro – il lago del più grande parco della capitale – saranno presto in buona compagnia: sono in arrivo i pellegrini da tutto il mondo, per la Gmg 2011. E saranno pure un po’ troppi per chi ama la tranquillità: già a metà luglio le prenotazioni confermate erano circa mezzo milione e quasi altrettante quelle in sospeso. Le somme si potranno tirare solo il 15 di questo mese, all’arrivo di quella che alcuni considerano un’orda barbarica.

 

Va bene, finora abbiamo scherzato: ma la domanda di come la città si stia preparando all’invasione rimane legittima, perché – per quanto si presuma che i papaboys siano ben educati – accogliere un così gran numero di persone non è uno scherzo. Tanto è vero che a volte i media spagnoli hanno lanciato strali contro il grande evento, cavalcando anche un certo sentimento anticattolico che serpeggia nel Paese, i comprensibili timori dei madrileni e un tasso di disoccupazione che induce molti a ritenere che il denaro pubblico sarebbe meglio speso in welfare piuttosto che in Gmg.

 

«Eppure – racconta Celi, che lavora alla segreteria centrale della Gmg a Madrid – il governo e il comune non hanno stanziato direttamente dei fondi, ma solo messo a disposizione le strutture: tutti i soldi provengono dalle quote pagate dai pellegrini o dagli sponsor».

 

In realtà, il risentimento pare più di facciata che reale: «Le istituzioni – prosegue Celi – si sono sempre dimostrate molto disponibili: sono coscienti che questa è una grande opportunità». Per i più veniali, semplicemente economica: la preparazione dei pasti, ad esempio, è stata affidata a ristoranti locali.

 

Ma un’opportunità soprattutto di scambio e conoscenza, non soltanto durante i giorni precedenti in virtù del gemellaggio con le diocesi, ma anche all’interno di Madrid stessa: «Il vescovo di Madrid, il cardinale Rouco Varela – precisa Celi – ha impostato il lavoro di preparazione sulle diocesi, sui movimenti e sulle parrocchie, che accoglieranno poi concretamente i pellegrini: in questi mesi i rapporti tra le comunità locali sono cresciuti notevolmente».

 

Tuttavia non sono solo le comunità cristiane a essere coinvolte: oltre a scuole, palestre e altre strutture dove alloggeranno i pellegrini, a dare il loro contributo saranno anche università, teatri, musei e istituzioni culturali, che hanno messo a punto un ricco programma di eventi. Diverse collezioni saranno aperte gratuitamente per i pellegrini, tra cui alcune normalmente chiuse al pubblico.

 

Insomma, ce n’è abbastanza da incuriosire anche chi è distante dalla fede: tanto è vero che sono già in tanti, soprattutto giovani, ad aver dato la propria disponibilità come volontari. Numerose anche le famiglie, che apriranno le loro porte a qualcuno venuto da lontano. Tanto è vero che, nota Celi, «pochi giorni fa, per la prima volta, il telegiornale ha parlato di “festa di Madrid”». Magari non sarà abbastanza da contrastare quella sorta di pregiudizio che diversi cattolici spagnoli dicono di sentire: ma questa Gmg «farà di sicuro vedere che la gioventù spagnola ci sta – afferma Celi – e che è dinamica, non una gioventù delle chiese vuote».

 

LA PAROLA AI GIOVANI:
Parteciperete alla Gmg? Raccontateci i vostri giorni a Madrid.

Scrivete a: segr.rivista@cittanuova.it o all’indirizzo postale.

I più letti della settimana

Mediterraneo di fraternità

La forte fede degli atei

Edicola Digitale Città Nuova - Reader Scarica l'app
Simple Share Buttons