Innanzitutto fratelli

Sono convenuti negli ultimi anni in diversi luoghi particolarmente significativi per l’ecumenismo, come a Istanbul, dove hanno incontrato il patriarca ecumenico Bartolomeo I, o a Bucarest, nel patriarcato rumeno ortodosso dove sono stati accolti dal patriarca Teoctist. Quest’anno 45 vescovi amici dei Focolari, appartenenti a 22 Chiese e Comunità ecclesiali di Oriente e Occidente, hanno voluto ritrovarsi dal 20 al 27 settembre a Castelgandolfo, ai Castelli romani, per poter prendere contatto per la prima volta con papa Benedetto XVI. E l’incontro ha avuto luogo, domenica 24 settembre, nella residenza estiva dei pontefici, lasciando nei partecipanti un ricordo che difficilmente si potrà cancellare. In occasione della preghiera dell’Angelus, dopo il breve discorso dalle forti radici bibliche – del quale, come affermava un vescovo evangelico, si poteva condividere ogni frase – Benedetto XVI si è indirizzato così ai presenti: Sono lieto di rivolgere il mio cordiale saluto al gruppo di vescovi di vari Paesi che partecipano al convegno ecumenico organizzato dal Movimento dei focolari. Cari fratelli, mi compiaccio dello speciale impegno che ponete al servizio della piena unità fra i cristiani ed auguro ogni bene per le comunità diocesane a voi affidate . Dopo l’Angelus, al piano superiore della residenza, il papa tedesco ha salutato ad uno ad uno i vescovi, che sono rimasti impressionati – come sottolineavano – dalla sua accoglienza calorosa e dal suo vivo ricordo di incontri personali anche distanti nel tempo. Questi convegni ecumenici – sulla base dell’impegno a mettere in pratica il Vangelo e, primo fra tutti, il comandamento nuovo di Gesù – promuovono fra pastori uno spirito di comunione. Ad animare tale dialogo della vita tra vescovi, così come viene portato avanti anche ad altri livelli – fra singoli, comunità, gruppi e movimenti – è la spiritualità dell’unità riconosciuta e accolta da cristiani di diverse Chiese come spiritualità ecumenica. Quest’anno il tema scelto ha contribuito a rinsaldare i legami tra i presenti, andando al cuore della stessa vita del cristiano: Gesù crocifisso e abbandonato, via alla piena comunione e alla fratellanza universale. Ne ha parlato in particolare l’intervento di Chiara Lubich, che ha affrontato il passaggio dalla notte collettiva e culturale , che incombe oggi su vaste aree della società, ad una rinnovata presenza di Cristo in mezzo a uomini e donne, capace di suscitare fra singoli e popoli un’onda d’amore, di condivisione e di partecipazione. Conferma fattiva di questa realtà e fonte di grande speranza è stata per i vescovi la visita alla cittadella internazionale del movi- mento a Loppiano (Incisa Valdarno- Firenze), dove hanno potuto conoscere in particolare due nuovi sviluppi: la nuova chiesa dedicata a Maria Theotokos e il nascente polo industriale. Ma su tutto dominava l’impressione che hanno lasciato in loro i volti e la vita degli abitanti, giovani e anziani, forieri di una vita cristiana impegnata, trasparente e radiosa, testimonianza di un cristianesimo che, purificato dalla notte epocale, irradia, nelle varie espressioni della vita, lo spirito del Risorto. Una sorpresa arricchente e molto apprezzata sono state le visite a varie comunità presenti a Roma: alla parrocchia greco-ortodossa di San Teodoro dove il metropolita d’Italia, Gennadios Zervos, rappresentante del patriarca ecumenico Bartolomeo I al convegno, dopo la celebrazione dei vespri ha offerto un ricevimento e trasmesso il messaggio del patriarca; alla parrocchia luterana della Christuskirche che aveva invitato i vescovi a una celebrazione della Parola animata dagli inni della tradizione luterana tedesca; al Centro anglicano, domiciliato dal 1966 nell’antico palazzo Doria- Pamphilj, dove il direttore, il vescovo John Flack, ha dato il suo cordiale benvenuto illustrando il ruolo di questo centro per il rapporto con la Chiesa di Roma. Di speciale impatto i momenti in cui il gruppo si è recato alle comuni radici del primo millennio, con la visita agli scavi sotto la basilica di San Pietro, alle Catacombe di San Sebastiano e a quelle di San Senatore ad Albano, dove ha fatto da guida lo stesso vescovo del posto, mons.Marcello Semeraro. In conclusione, il convegno ha visto l’intervento del presidente del Pontificio consiglio per l’unità dei cristiani, il card. Walter Kasper, appena reduce da Belgrado, dove si era tenuta la prima sessione della nuova Commissione mista internazionale per il dialogo cattolico-ortodosso. Intavolando con i vescovi un vivace dialogo, ha riferito dei cambiamenti nella scena ecumenica con particolare riferimento alla ortodossia , dando rilievo alle speranze suscitate dalla ripresa di questo dialogo. Ha sottolineato poi con forza l’importanza dell’ecumenismo spirituale, promosso in modo caratteristico dal Movimento dei focolari. Quello stesso ecumenismo spirituale che è anche alla base di questi convegni di vescovi. L’anno prossimo i vescovi si ritroveranno a Praga dove li accoglierà il card. Miloslav Vlk, che da molti anni modera questi incontri fraterni tra vescovi di varie Chiese.

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