Infortunio per Goggia: Mondiali di Cortina addio

La campionessa è rimasta vittima di una caduta sulla pista di rientro che portava a valle le concorrenti del SuperG femminile, annullato sulla pista di Gramisch causa nebbia
Sofia Goggia a Gramisch (AP Photo/Marco Trovati)

Sofia Goggia sarà costretta a saltare i Mondiali di Cortina d’Ampezzo che partiranno lunedì 8 febbraio, a causa di una frattura composta alla tibia. Una notizia che sul piano sportivo veleggia ai limiti del paradosso, dato lo strapotere mostrato dalla campionessa bergamasca nell’ultimo mese.

Prima dell’inizio dell’ultimo sciagurato fine settimana, Goggia cercava gloria infatti nei due superGiganti di Garmisch: “Sto bene fisicamente e di testa: ho avuto un periodo nero, era come se fossi precipitata in una voragine” aveva dichiarato, come a esorcizzare definitivamente certi demoni che avevano attentato alla sua salute psicofisica.

Invece, proprio alla vigilia dei mondiali “sotto casa” e con la coppa di discesa alla propria portata, per la campionessa arriva una beffa atroce, che soprattutto psicologicamente non sarà facile lasciarsi alle spalle. Peraltro, il “danno” è arrivato rientrando da una pista secondaria per una gara rinviata. Un crocevia quanto meno curioso: una caduta sulla pista di rientro che portava a valle le concorrenti del superG femminile annullato sulla pista di Garmisch a causa della nebbia. Per la 28enne finanziera, si tratta di un trauma distorsivo-contusivo al ginocchio destro che, dopo avere fatto immediatamente ritorno in Italia, ha visto confermare dalla clinica La Madonnina di Milano, via risonanza magnetica e tomografia assiale computerizzata, una frattura composta del piatto tibiale laterale del ginocchio destro. A evidenziarla, il referto dei dottori Herbert Schoenhuber e Andrea Panzeri, della Commissione Medica Fisi.

Solo nei prossimi giorni verranno valutati gli esatti tempi di recupero, anche se cominciare il percorso riabilitativo in vista della ripresa dell’attività agonistica sarà un’altra sfida nella sfida, per una portentosa atleta che aveva già affrontato riabilitazioni ai limiti della sostenibilità agonistica. Nel corso della propria carriera, Sofia Goggia è stata infatti ripetutamente perseguitata dagli infortuni, a cominciare dal 2010, quando in tempi diversi saltarono i legamenti crociati di entrambe le ginocchia. Rientrata con una caparbietà fuori dal comune in attività agonistica, nel febbraio del 2012 uno stiramento ai legamenti collaterali di entrambe le ginocchia e una frattura del piatto tibiale della gamba destra la misero di nuovo KO.

Nel 2014, a cedere fu il legamento crociato del ginocchio destro, mentre nell’ottobre del 2018 si fratturò il malleolo peroneale della gamba destra nel corso di un allenamento a Hintertux. Infine, un anno fa, rimediò la frattura scomposta al radio del braccio sinistro, sempre sulla “maledetta” pista di Garmisch, che pose fine anzitempo alla sua stagione di competizione. Una carrellata di infortuni che avrebbero fiaccato probabilmente buona parte di tutti gli sciatori professionisti. Ma non Sofia Goggia, che tra operazioni chirurgiche e dolorose riabilitazioni, negli anni ha inanellato undici vittorie sul circuito con un terzo posto nella classifica generale del 2016/17, il trionfo nella Coppa del mondo di discesa 2017/18, due medaglie mondiali (argento in supergigante ad Are 2019 e bronzo in gigante a St. Moritz 2017) nonché il titolo olimpico in discesa a PyoengChang 2018.

Sembrava un altro momento d’oro, in tutti i sensi, da vedere culminare con i Mondiali di Cortina. Invece, prosegue il “mistero doloroso” di Sofia, chiamata a rialzarsi ancora una volta. Una caduta banale, né in gara né in allenamento, tra la nebbia e su neve fradicia: vorrà pure indicare qualcosa? Se sì, cosa? La letteratura sportiva, e non solo, abbonda di clamorosi paradossi simili, per atleti che sul più bello si vedono negare la gloria dopo anni di sacrifici. Spesso, sono proprio gli stop più dolorosi a segnare una svolta nelle carriere dei più grandi, ma forse, per uno sportivo l’ostacolo più grande sta proprio nell’accettare una sorte così beffarda, con una forza d’animo fuori dal comune. Rialzati ancora, Sofia!

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