“Incontri” che lasciano il segno

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Anche in un lavoro su commissione l’artista di razza sa lasciare l’impronta del suo genio. È il caso dell’ultimo libro di Jan Dobraczyn´ski, moderno cantore dei valori cristiani da molti accostato al suo grande connazionale Henryk Sienkiewicz, autore di Quo vadis? S’intitola Incontri con la Madonna Nera (Ed. Gribaudi) e gli venne suggerito dal suo grande amico il cardinal Wiszynski, per celebrare il seicentesimo anniversario della presenza, nel convento di Czestochowa, della celebre icona mariana di Jasna Gora, e il suo potente influsso sulla formazione spirituale del popolo polacco. Docraczyn´ski concepì il libro – e in ciò consiste la sua originalità – come una serie di ritratti di personaggi famosi e meno noti: dalla regina Edvige a Copernico, da Sobieski a Poniatowski, da padre Kolbe allo stesso Wyszinski” colti davanti allo sguardo calmo e indagatore dellla Madonna Nera, quasi a rappresentarle gli uomini delle diverse epoche con i loro drammi, tensioni, bisogni, speranze. Ricostruita con attendibilità la cornice storica dal Medioevo ai nostri giorni, con la felice vena narrativa che gli è propria Dobraczyn´ski si riserva la libertà di descrivere la vicenda interiore di ogni personaggio, basandosi sul fatto che le esperienze umane e spirituali sono essenzialmente le stesse in ogni tempo e luogo; ed osa perfino, da profondo credente qual è, immaginare l’intimo colloquio tra Maria e il pellegrino di turno (vedi box). Apparsa in Polonia nel 1984, l’opera venne completata anni dopo con altri due episodi che hanno come protagonisti l’uno – e non pote- va essere altrimenti – Giovanni Paolo II, pellegrino a Czestochowa nel 1983; l’altro santa Faustina Kowalska, che il papa polacco elevò nel 2000 alla gloria degli altari. Commuove il fatto che il capitolo relativo all’umile suora propagatrice del culto della Divina Misericordia sia stato dettato da un Dobraczyn´ski ormai cieco poco prima della sua morte, avvenuta nel 1994. Quest’ultima aggiunta, mancante nell’edizione polacca, compare invece per la prima volta nella traduzione italiana dell’opera, che così completa riesce a comunicare – come si legge nella prefazione – quanto sia irrinunciabile e valida l’esperienza della fede, qualunque sia l’epoca in cui si viva. Una fede limpida, scevra di quelle sovrastrutture storiche, da quei segni accessori che talvolta resero ambigua o discutibile l’immagine e la missione della chiesa. Di grande tensione affettiva, delicatezza e intensità è il bozzetto dedicato al personaggio, realmente esistito ma di cui non si sa nulla, del pittore che restaurò il celebre dipinto ridotto in condizioni pietose dopo l’incursione del 1430. Qui Dobraczyn´ski raggiunge veramente le vette dell’arte, immaginando un oscuro artista fallito di nome Luca (nome scelto non a caso in quanto, secondo la tradizione, fu l’autore del terzo Vangelo a dipingere il primo ritratto della Vergine), per di più in odore di eresia, avendo aderito per un certo tempo al movimento hussita. Incaricato dal re Jagellone di restaurare il dipinto dopo che altri celebri pittori non sono riusciti, è descritto nei suoi tormenti di fronte all’opera e nel misterioso rapporto che s’instaura tra lui e la Madre di Dio. Alla fine Luca riuscirà nella sovrumana impresa di ripristinare l’antica bellezza dell’icona; ma anche lui uscirà rifatto nell’anima come da un’avventura spirituale. Qualcosa di questa rigenerazione operata da Maria è l’esperienza che il lettore si porta via alla fine di questo libro. DAVANTI A QUEGLI OCCHI Niccolò Copernico (1437-1543) fu astronomo, matematico, economista, medico e sacerdote. Qui è rappresentato il tormentoso dilemma dello scienziato che ha fatto una scoperta rivoluzionaria (non è la Terra, come si credeva al suo tempo, il centro immobile dell’universo, ma è essa a ruotare attorno al Sole) e il credente che non vuole venire a contrasto con l’autorità della Sacra Scrittura. Raccolse tutte le forze, per non desistere dalla preghiera. Aveva la sensazione che qui, davanti a questo strano quadro, si sarebbero decise le questioni più importanti della sua vita. Pregava, alla sua mente avvezza ai calcoli matematici e a indagare i legami tra causa ed effetto non veniva facile piegarsi all’invocazione umile. Ciononostante ripeteva con tenacia: Ascoltami, rispondimi, spiegami, aiutami” Fino a che si rese conto di sentire sopra di sé lo sguardo di Maria. Temi la tentazione? – gli pareva di udirla -. Non avere paura:Vi sono tentazioni che nascondono una vocazione. (“) Puoi tranquillamente osservare le tue predilette stelle. Puoi scoprire la verità che c’è in loro. La loro verità è la verità di Dio. Ed egli vuole che voi conosciate la sua verità. Ciò che scoprirai per sua volontà, non lo scoprirai per te stesso. (“) Conoscerai tante difficoltà e contrarietà. Il tuo lavoro verrà continuamente interrotto da altre occupazioni. Fino a che una crudele malattia avrà ragione di te. Morrai della triste morte di un vecchio prete solitario. Non vedrai la tua opera nelle mani degli uomini. Ma – credimi – così sarà meglio per te. La morte sarà la tua salvezza… Perché la tua opera trionferà. Non adesso, tre molti anni. Trionferà non solo per il fatto che svelerà la verità delle stelle. Svelerà anche un’altra verità, assai più grande (“) mostrerà all’uomo che adora sé stesso che la Terra è solo un granellino in mano a mio Figlio, e se l’uomo che vive su questo granellino ed è soggetto alle leggi della sua debolezza ha tuttavia un valore incommensurabile, ciò accade soltanto perché è stato amato al di là di qualunque immaginazione. (“)La tua scoperta mostrerà un giorno che cosa sia la Terra, che cosa sia l’uomo e che cosa sia l’amore divino” Non tradirai la tua fede, Niccolò figlio di Niccolò, poiché hai creduto in me. Era stata Lei a parlare – o erano soltanto i suoi stessi pensieri? Gli occhi di Maria continuavano a fissare il suo viso” (Da: Jan Dobraczyn´ski, Incontri con la Madonna Nera, Gribaudi, pp. 288, euro 15,00)

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