In scena

Dalla lettura dell'Amleto di Shakespeare da parte dell'iraniano Arash Dadgar al Festival delle generazionid di Firenze, dalla “Archeologia della Passione” di Virgilio Sieni al confronto tra due étoile come Carla Fracci ed Eleonora Abbagnato, tanti spettacoli da scoprire in giro per l'Italia
Hamlet

Un Amleto iraniano
La stagione del Piccolo Teatro di Milano si apre con un grande classico, al quale una riscrittura intrecciata di cultura medio-orientale e fisica quantistica riserva nuove e impreviste esplorazioni. Adattare per la scena i classici – teatro, racconti, romanzi – con un occhio contemporaneo, che tenga conto anche delle moderne teorie scientifiche è l’ispirazione di Quantum Theater Group, fondato nel 2009, che individua nell’opera di Shakespeare un terreno di indagine privilegiato. “Shakespeare è per me il compendio universale delle contraddizioni della natura umana”, spiega Arash Dadgar, regista e fondatore della compagnia, nato nel 1973. “Lo trovo sorprendente, misterioso, drammatico… è il mio autore contemporaneo iraniano! Nel mio percorso non ho mai voluto mettere in scena le tragedie di Shakespeare ‘alla maniera europea’: avrei fatto una brutta copia di quello che altri sanno fare meglio. Mettere in scena Shakespeare significa mettere alla prova se stessi, quel che si sa e che quel che ancora ci è oscuro della vita”. “Hamlet”, libero adattamento di Shahram Ahmadzadeh dall’Amleto di William Shakespeare, regia e scene Arash Dadgar, costumi Elham Shabani. A Milano, Piccolo, Teatro Studio Melato, dal 30/9 al 4/10.

A Firenze “Né vecchi né giovani: cittadini”
Il secondo Festival delle Generazioni intende avviare una confluenza sinergica delle migliori energie degli anziani e dei giovani pronte a impegnarsi creativamente nella soluzione della crisi che condiziona la nostra società. Il rapporto tra le generazioni verrà esplorato con 60 eventi in 10 sezioni e con 80 protagonisti, intrecciando momenti di analisi e riflessione, attraverso convegni, dibattiti e laboratori; momenti di sperimentazione diretta, attraverso lezioni, dimostrazioni; momenti ludici, attraverso mostre, concerti, teatro, recital. Fra questi un confronto inedito tra Carla Fracci ed Eleonora Abbagnato, il 4 ottobre dalle ore 11,30 alle 13 in Piazza della Repubblica: un incontro di “Musica e Parole” tra due protagoniste del balletto internazionale per riflettere sul passaggio di testimone, sullo scambio costruttivo che ci può essere tra giovani e anziani nella danza, come in tutte le discipline artistiche; e, per le “Interviste impossibili” gli attori Mariano Rigillo e Alessio Boni daranno voce a Cosimo e Giuliano de’ Medici. A Firenze, dal 2 al 4 ottobre, www.festivaldellegenerazioni.it

“Archeologia della Passione” di Virgilio Sieni
Il coreografo fiorentino si è imposto sulla scena internazionale grazie a una danza dove sapientemente intreccia la poesia del gesto e del movimento con l’esplorazione dell’umano, delle sue debolezze e fragilità. Nei suoi recenti lavori si è ispirato alle più diverse fonti letterarie, fino a confrontarsi con le sacre scritture e, in particolare, con quella serie di episodi che formano la passione di Cristo. Per “Dolce vita” questi episodi prenderanno vita in cinque quadri coreografici, Annuncio, Crocifissione, Deposizione, Pietà, Resurrezione, «ciascuno dei quali – spiega lo stesso Sieni – si inoltra nel racconto evangelico della passione di Gesù e allo stesso tempo ricerca il senso della comunità attraverso un arcipelago di avvicinamenti, tangenze, riconoscimenti, solidarietà, complicità, sguardi». “Dolce vita. Archeologia della Passione”, coreografia Virgilio Sieni, musiche Daniele Roccato, eseguite dal vivo dall’autore (contrabbasso), costumi Giulia Bonaldi, Luci Fabio Sajiz, Virgilio Sieni.A Roma, Teatro Argentina, il 4 e 5/10 per Romaeuropa Festival.

Olivier Dubois al festival Aperto di Reggio Emilia
Sei anime che attraversano il deserto, un cammino dalla vita alla morte, una danza macabra, un’inutile fuga da un destino ineluttabile, un percorso sabbioso e accidentato per sei danzatori africani accompagnati dal rullare ossessionante e ostinato di tamburi.
 Il nuovo lavoro di Olivier Dubois, conferma l’originalità e lo spessore creativo di questo giovane coreografo francese, direttore del Centre Chorégraphique National di Roubaix. “Souls”, creazione e coreografia Olivier Dubois, 
assistente alla creazione Cyril Accorsi,
 musica François Caffenne,
 luci Patrick Riou. Ballet du Nord/Olivier Dubois | CCN Roubaix Nord-Pas de Calais. A Reggio Emilia, Festival Aperto, Teatro Ariosto, 5 ottobre, ore 18.  

Uscirò dalla tua vita in taxi
Ha tutti gli ingredienti classici della commedia ironica e pungente dal gusto tipicamente inglese. «Ambientata negli anni ’60 – dice il regista Pino Ammendola, noto autore e attore -, la commedia porta in scena l’amore e la sua complessità e rappresenta cosa avviene quando, per paura, smettiamo di essere sinceri con noi stessi e con il partner. Nessuno dei personaggi vive la vita che vorrebbe, nessuno ha il coraggio di dirlo all’altro, nessuno si svela per quello che è veramente. Ma tutti, alla fine, districandosi tra bugie ed equivoci, trovano loro stessi. La differenza come motore della vita, la forza della diversità come qualità e non come difetto: è questa la cifra di regia che ho voluto portare in questo testo». “Uscirò dalla tua vita in taxi”, di K. Waterhouse e W. Hall, adattamento e regia di Pino Ammendola, con Franco Castellano, Maria Letizia Gorga, Maximilian Nisi, Ketti Roselli. A Roma, Teatro Ghione dal 30/9 al 12/10.

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