In marcia per i carcerati e la giustizia

Quest'anno il 25 aprile è anche il giorno della "marcia per l'amnistia, la giustizia e la libertà". Migliaia coloro che hanno aderito e che sfileranno per la Capitale chiedendo tempi celeri per i processi e maggiore vivibilità nelle celle
Carcerati

Oltre 67 mila detenuti imprigionati in 206 penitenziari che, per legge, potrebbero contenerne poco meno di 46 mila, con un eccesso di quasi 22 mila persone: sono questi i numeri, snocciolati dall’associazione Antigone nell’Ottavo rapporto sulle condizioni di detenzione in Italia 2011, che documentano lo stato di crisi delle prigioni italiane. Le celle scoppiano, determinando una diffusa invivibilità e minando nel profondo la dignità di chi è costretto a vivervi. Forse non è un caso, dunque, se in carcere si suicida un detenuto ogni mille. Da gennaio a marzo di quest’anno erano già 17. Dura anche la sorte per chi è ancora in attesa di giudizio: al 30 settembre 2011 erano quasi 15 mila, mentre sono circa 9 milioni i processi pendenti.
 
Per i carcerati, per chi aspetta giustizia, e per far sì che l’Italia diventi uno Stato più rispettoso dei diritti umani, il 25 maggio a Roma si svolgerà la II Marcia per l’amnistia, la giustizia e la libertà. La lista dei promotori è lunghissima: dai radicali a una sfilza di cappellani, sacerdoti, frati e suore, da partiti politici e premi nobel come Rita Levi Montalcini alla sorella di Stefano Cucchi, Ilaria, da professionisti e artisti agli studenti e a tanta gente comune. Anche gli aderenti alle associazioni che costituiscono il Forum nazionale dei giovani saranno tra coloro che sfileranno per le vie della Capitale per chiedere «al Parlamento un impegno concreto e solerte, adeguato ad affrontare le drammatiche condizioni in cui versano la giustizia penale e le carceri nel nostro Paese». «Siamo convinti – affermano i membri del consiglio direttivo – che la questione delle carceri sia una tema centrale del delicato capitolo della giustizia italiana. Pessime condizioni igienico-sanitarie, carenza di personale, condizioni generali di vita non degne di un Paese come il nostro: tutto ciò costituisce un oltraggio alla dignità della persona umana».
 
PERCORSO – L’appuntamento è alle 10 sul lungotevere della Farnesina, all’altezza del carcere di Regina Coeli. Da lì, alle 10.30, comincerà la marcia, con in testa don Antonio Mazzi, don Luigi Ciotti e don Andrea Gallo, che si snoderà per il centro cittadino: da corso Vittorio Emanuele a piazza del Pantheon. Si proseguirà per piazza Montecitorio, via del Corso, fino ad arrivare, alle 12.30 circa, in piazza San Silvestro, dove si terranno le dichiarazioni e i comizi dei promotori e degli aderenti alla manifestazione.

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