Immigrati e pericolo infiltrazioni

Intervista a Roberto Ammatuna, sindaco di Pozzallo, che spiega: se tra coloro che sbarcano ci sono persone sospette, vengono segnalate alle autorità, ma l'accoglienza per i pozzallesi è la normalità.
Migrante

Se ne parla da mesi con le parole che nascondono timori, spesso ingiustificati. Ma le vicende dolorose degli ultimi due anni, gli attentati ad opera di estremisti islamici, fanno alzare il livello di guardia. Nella maggiore parte dei casi – è provato dalle statistiche – chi si è radicalizzato non proviene dai paesi arabi, ma è nato o è cresciuto in Europa, dove spesso vivono ancora oggi le famiglie, in alcuni casi già integrate nelle città.

Ma i timori che i terroristi possano arrivare anche via mare, magari a bordo dei barconi provenienti dalla Libia, è sempre dietro l’angolo. Nei giorni scorsi, in un’intervista al giornale tedesco “Die Welt”, il ministro degli Interni, Marco Minniti, ha spiegato che esiste il rischio che, tra i migranti che arrivano nel nostro Paese, possano esserci anche soggetti pericolosi. Un rischio che, anche per il sindaco di Pozzallo, Roberto Ammatuna, è concreto e reale.

Ammatuna è un sindaco di frontiera. Vive nella città dell’estremo sud che da anni è approdo di migranti: il suo porto, insieme a quelli di Lampedusa e Augusta (e, in alcuni casi, anche Catania) è l’approdo naturale per migliaia di disperati.

Ma a settembre qualcosa è cambiato. Qualche segnale ha fatto intuire, o temere, che tra quegli uomini sbarcati dalle navi potesse esserci qualcosa di diverso. Lui, Roberto Ammatuna, due mandati alle spalle tra gli anni ’90 e 2000, due legislature all’Ars nelle fila della “Margherita” da giugno scorso è tornato alla guida della sua città e quando ha avuto qualche timore, pur se larvato, che qualcosa potesse non andare per il verso giusto, non ci ha pensato su due volte: ha preso carta e penna ed ha scritto al ministro Marco Minniti.

“Ho raccontato – afferma – ciò che sapevo, ciò che i volontari mi raccontavano. Non era sfuggita qualche presenza “diversa”: qualche giovanottone un po’ arrogante, dai modi spicci e violenti. Volti ad atteggiamenti che sono ben diversi da quelli di coloro che arrivano sulla banchina del porto con il loro carico di sofferenze e di paure. Il ministro non ha perso tempo: due giorni dopo ho ricevuto un contatto, tramite il prefetto Morcone. Il ministro Minniti voleva incontrarmi ed io sono andato a Roma per parlare con lui. Oggi so che i controlli sono aumentarti, che gli immigrati, dopo aver avuto il “foglio di via”, vengono accompagnati e scortati per andarsene, non vengono lasciati liberi di circolare per la città, magari ingenerando qualche inevitabile timore tra la gente e i controlli sono molto più accurati”

I media tedeschi sono molto sensibili al tema dell’immigrazione e della sicurezza. Le parole di Minniti riportate dall’importante quotidiano tedesco, hanno avuto forte eco. Minniti non ha sottaciuto i rischi delle infiltrazioni criminali tra gli immigrati e Ammatuna, da Pozzallo, conferma: “Avevamo avuto sentore che qualcosa non andava. Lo abbiamo segnalato ed abbiamo avuto ragione. La sinergia tra le istituzioni è importanti. Noi dobbiamo registrare la forte attenzione dello Stato, il ministro Minniti è una persona molto “presente” e attenta”.

Non è lo stesso con la Regione. “Dal governo regionale finora non abbiamo ricevuto nulla. Speriamo che il nuovo governatore Musumeci sia più sensibile e attenti a questi temi. Pensate … ci sono dei fondi a disposizione delle regioni che accolgono migranti per l’integrazione. La Sicilia è l’unica a non aver mai chiesto l’utilizzo di quei fondi. Potrebbero aiutarci a mettere in atto processi di integrazione e sarebbe anche un giusto ristoro per delle popolazioni che stanno subendo i contraccolpi di questa situazione. L’assessore regionale Edy Bandiera è stato in visita a Pozzallo. Abbiamo parlato con lui. Speriamo che davvero qualcosa possa cambiare”.

Ma Pozzallo, i pozzallesi, cosa pensano? “Pozzallo è una città fantastica. I miei compaesani – afferma il sindaco – sono esemplari. Qui non c’è razzismo o intolleranza. Questi sentimenti non ci appartengono. L’accoglienza dei migranti è la normalità”.

 

 

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