Immaginare il futuro

I 70 anni di Urania e i “mondi” della fantascienza

Da una parte le immagini dei primi turisti spaziali paganti, che si librano, felici e senza peso, sopra l’atmosfera terrestre. Dall’altra i carri armati di Putin che schiacciano l’Ucraina. Ma possibile che i desideri e le paure fondamentali dell’essere umano non cambino mai? Siamo nel 2022, eppure combiniamo sempre gli stessi guai e abbiamo sempre gli stessi (fragili) sogni di felicità. Guardando le tristi immagini della nuova guerra nel cuore dell’Europa, pensavo: «Dove andremo a finire? Cosa succederà se continuiamo così?».

Queste domande sono il punto di partenza della fantascienza, la science fiction, «che ha sempre guardato in avanti, verso i nostri futuri possibili, immaginando scenari catastrofici ma anche utopistici». Con l’obiettivo di «traslare nel domani i problemi che vediamo profilarsi all’orizzonte dell’oggi, per non trovarci impreparati di fronte ai grandi dilemmi che prima o poi saremo tenuti ad affrontare».

Queste parole di Franco Forte introducono i 70 anni di “Urania”, la più longeva collana di fantascienza d’Italia, e spiegano una caratteristica tipica dell’essere umano: lo sforzo quasi spasmodico di prevedere e immaginare il futuro, vicino o lontano, per prepararsi ad esso. A questo tentativo la fantascienza risponde in due modi: descrivendo mirabolanti invenzioni scientifiche che poi vengono magari superate dalla realtà stessa, oppure anticipando i dilemmi morali che metteranno la società di fronte a scelte decisive.

In questo modo la science fiction aiuta il lettore a costruirsi un “mondo di valori” su cui basare la propria identità, all’interno del più vasto “noi culturale” del gruppo a cui appartiene. L’attacco di Putin, per esempio, non ha suscitato scandalo morale solo per i danni inflitti a popolazioni e cose, ma soprattutto perché è stato percepito come la rottura di un ordine sociale: quelle regole e quei valori democratici che ormai fondano il “noi” di gran parte delle nazioni della Terra (vedi, su questo tema, M. Tomasello, Storia naturale della morale umana, Cortina 2016).

In questo mondo complesso, la fantascienza è solo una (piccola) voce. Ma offre un contributo unico e insostituibile, anche da un altro punto di vista. L’autore cinese Cixin Liu (Il problema dei tre corpi, Oscar 2017) lo spiega affermando: «Penso che il più grande merito della fantascienza sia la possibilità di creare tanti mondi immaginari che non hanno nulla a che fare con la realtà».

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