Ilva di Genova, il governo dice sì all’incontro

Dopo tre giorni di mobilitazione, gli operai sono tornati al lavoro. Il sottosegretario allo Sviluppo economico Vicari ha assicurato che parteciperà all'incontro del 4 febbraio. Si lavora per cercare un accordo
Operai dell'Ilva di Genova

Con una lettera ufficiale mostrata dal delegato Fiom Manganaro, il sottosegretario allo Sviluppo economico Simona Vicari fa sapere che parteciperà all’incontro del 4 febbraio. Sono da poco passate le 13 di ieri e siamo a metà del terzo giorno di protesta per gli operai dell’Ilva di Genova, quando la situazione si sblocca e gli operai rientrano nello stabilimento di Cornigliano.

 

Qualcuno tra i quasi duemila manifestanti applaude, mentre viene diffuso il comunicato Fiom che recita: «È una vittoria e se la sono guadagnata i lavoratori dell’Ilva, tutti i metalmeccanici della Fiom e tutta la città di Genova. Ora ci prepariamo all’incontro del 4 febbraio. Tutti devono sapere che chi comprerà o affitterà l’Ilva a Genova dovrà rispettare l’accordo di programma. Quell’atto non si straccia. Se deve essere ridiscusso noi siamo pronti a farlo, ma devono dircelo».  

 

Poco prima la dirigenza Ilva aveva fatto sapere che l’ammontare delle perdite era riconducibile a: «circa 2 milioni di euro al giorno», che erano a rischio gli investimenti sulla linea 4 di zincatura se la fabbrica di Genova non riprendeva a funzionare regolarmente. Dati che riassumono il risultato degli scioperi e delle manifestazioni di questi ultimi tre giorni. E ancora: «la temporanea interruzione delle attività della fabbrica oltre a compromettere la reputazione di ILVA verso clienti internazionali con cui sono stati siglati importanti contratti di fornitura, sta causando perdite finanziarie, stimate in circa 6 milioni di euro per le tre giornate di fermo della fabbrica».

 

La mattinata era cominciata nel peggiore dei modi, con gli operai in corteo intenzionati a raggiungere la Prefettura dove una delegazione doveva essere ricevuta dal prefetto Fiamma Spena. Ma il corteo è stato interrotto dai blindati della polizia schierati sulla strada. «È vergognoso che il Governo mandi i blindati a fermare degli operai che difendono il loro posto di lavoro», hanno commentato così  l’azione delle forze dell’ordine che hanno bloccato per un’ora il corteo dei lavoratori schierando le camionette di servizio. «È inutile che ci ripetano le stesse cose tutti i giorni, se il Governo è intenzionato a mandare un esponente di rilievo al confronto del 4 febbraio lo scriva, altrimenti significa che non si presenta».

 

«Sull'Ilva il Governo vuole fare una operazione strutturale, cercando imprenditori in grado di investire sulla siderurgia italiana. La Cassa depositi e prestiti è disposta a sostenere una operazione che possa rilanciare l’Ilva in Liguria e a Taranto». Lo ha detto il responsabile economico del Pd, Filippo Taddei intervenendo in mattinata ad Agorà su Rai3. Tensione e insulti quindi contro le forze dell’ordine, ma la mediazione di questura e prefettura ha permesso che i lavoratori riprendessero il loro percorso verso il centro della città.

 

Lungo la strada  gli operai hanno ricevuto la solidarietà degli studenti dell’istituto Fermi di via Milano, che si sono riuniti in cortile al passaggio del corteo e hanno applaudito i lavoratori. Solidali anche i lavoratori della Comunità di San Benedetto fondata da don Gallo, che ha esposto uno striscione con scritto «Lavoro è dignità, con la Fiom Ilva».  

 

Intanto al corteo si erano aggiunti anche operai e dipendenti di Ansaldo Sts, Ansaldo Energia, Piaggio, Selex, Fincantieri con delegazioni dei camalli della Culmv, di Amiu e sindacalisti di Filt e Filctem Cgil. Ora si guarda all’incontro di Roma, con la speranza che gli accordi vengano mantenuti e che lo stabilimento possa continuare a dare lavoro.

I più letti della settimana

Mediterraneo di fraternità

La forte fede degli atei

Edicola Digitale Città Nuova - Reader Scarica l'app
Simple Share Buttons