Il Vaticano II, i movimenti ecclesiali e papa Francesco

Sabato 18 e domenica 19 a Roma sono attese oltre 120 mila persone di 150 movimenti e associazioni ecclesiali provenienti da tutto il mondo per partecipare alla Giornata dei movimenti, delle nuove comunità, delle associazioni e aggregazioni laicali che si svolgerà in piazza San Pietro
Piazza san Pietro saluto a Benedetto XVI

Le realtà ecclesiali «sono uno dei frutti più evidenti del Vaticano II»: lo afferma mons. Fisichella, presidente del Pontificio consiglio per la Promozione della nuova evangelizzazione, durante la conferenza stampa di presentazione della Giornata dei movimenti, delle nuove comunità, delle associazioni e aggregazioni laicali. Per questo meeting è stata significativamente scelta la festa di Pentecoste perché, spiega, queste realtà «sono il segno della presenza dello Spirito di Cristo risorto che guida la sua Chiesa nell’opera di evangelizzazione».

A Roma sono attese oltre 120 mila persone di 150 movimenti e associazioni ecclesiali: realtà di piccole dimensioni, ma anche quelle che hanno una robusta storia alle spalle. Provengono dall’Italia (soprattutto) e da molti Paesi dei cinque continenti «ad attestare la cattolicità della Chiesa che non conosce confini». L’appuntamento si svolgerà in piazza san Pietro, tra sabato 18 e domenica 19 maggio.

Significativo lo slogan: «Io credo! Aumenta in noi la fede», per dire che «nella fede ognuno è chiamato a pronunciare in prima persona la sua adesione a Cristo e alla Chiesa». Una scelta libera, personale. Ma lo slogan dice anche che la fede è un fatto comunitario, «un “noi” che si carica del valore della comunità quale è in primo luogo la Chiesa». Molti giovani, uomini e donne, ha annotato mons. Fisichella, «spesso hanno ritrovato in questi movimenti e associazioni non solo la fede un tempo perduta per strada», ma «hanno compiuto una vera conversione di vita».

Per tutto questo nella programmazione dell’Anno della fede, ha spiegato monsignor Fisichella, «si è desiderato creare un momento di incontro, di preghiera, di condivisione e di ascolto», che desse voce alla multiforme e variegata presenza di così tante realtà ecclesiali, un’occasione che «permettesse loro di vivere e riprendere con altrettanta forza e motivazione il cammino della nuova evangelizzazione», che queste molteplici realtà già esprimono a pieno titolo.

L’incontro inizierà per qualche gruppo già alle 7 del mattino di sabato 18 maggio con un pellegrinaggio alla tomba di Pietro, conservata all’interno della basilica. Poi alle 15, in piazza san Pietro, ci sarà il momento dell’accoglienza di tutti i partecipanti, seguita da riflessioni con musiche e testimonianze, a cui prenderà parte il gruppo musicale Gen Verde di Loppiano (Fi).  La conduzione è affidata a Lorena Bianchetti, mentre il coro che animerà la serata sarà composto da circa 150 persone di vari movimenti.

Papa Francesco giungerà in piazza verso le 18. Dopo l’ascolto di due testimonianze, aprirà un dialogo con le realtà presenti rispondendo ad alcune loro domande. Senza dubbio il momento più atteso.

In questi mesi di preparazione sono spesso tornate alla mente le parole, mai dimenticate, pronunciate da Giovanni Paolo II in occasione del primo grande incontro di Pentecoste 1998: «Quale bisogno vi è oggi di personalità cristiane mature, consapevoli della propria vocazione e missione nella Chiesa e nel mondo! Quale bisogno di comunità cristiane vive!». E ancora «i movimenti e le nuove comunità ecclesiali sono la risposta, suscitata dallo Spirito Santo, a questa drammatica sfida di fine millennio». Sfida che l’oggi rilancia, con la forza dei fatti.

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