Il tramonto di Audiradio

Audiradio

Si sa, i terremoti, non solo quelli terrestri, creano sempre un grande subbuglio; ma ve ne sono alcuni che, rimescolando le carte in tavola, aprono la strada a migliori prospettive, rivelandosi addirittura provvidenziali. È quanto sta accadendo in queste settimane nel mondo della radio, che ha perso l’organismo deputato al monitoraggio degli ascolti, Audiradio, cugino del più noto Auditel, finito in liquidazione per scaramucce fra i soci.

 

La cronaca dice che le aziende consociate (fra cui Rai, Finelco, Rtl, Rds e Radio e Reti) non hanno trovato l’accordo sul bilancio del 2010, ma dietro le quinte succede che le radio commerciali se la prendono con Sua emittenza pubblica la Rai, rea – dicono – di aver impedito una governance efficace dell’organismo, tentando di consolidare privilegi a danno delle aziende private.

 

Secondo queste ultime, la mancanza di dati sugli ascolti registrata negli ultimi due anni sarebbe da imputare a un presunto ostruzionismo del socio Rai, che, forte degli introiti derivanti dal canone, avrebbe tratto vantaggio da una stagnazione del mercato pubblicitario: il calo delle vendite degli spazi pubblicitari sulle radio commerciali, registrato negli ultimi due anni, ha danneggiato in effetti gli imprenditori privati.

 

Lo conferma Eduardo Montefusco, presidente di Radio nazionali associate (Rna) e di Rds: «L’assenza di dati al mercato rendono concreto il rischio di trasferire questa paralisi sulla raccolta pubblicitaria e di conseguenza sull’intero settore. I numeri di questa prima metà dell’anno parlano chiaro: le trattative con i clienti sono ostacolate dall’assenza di riferimenti precisi».

 

Da parte sua la Rai attribuisce il crollo di Audiradio proprio ai privati e si dice «pronta a lavorare per lo sviluppo di una nuova indagine» con metodologie più moderne. Bisticci a parte, l’auspicio è che il tramonto di Audiradio sia solo la premessa per la creazione di un nuovo organismo, in grado di operare in maniera trasparente ed efficace per favorire la tutela del comparto radiofonico italiano.

 

ONU

Il web essenziale per i diritti umani

 

Internet è uno «strumento indispensabile per i diritti umani». Lo dice l’Organizzazione per le nazioni unite che, in un report ufficiale analizza l’impatto della Rete sullo sviluppo economico, sociale e civile dell’uomo. Per questo l’accesso universale a Internet «dovrebbe essere una priorità per tutti gli Stati». Estonia, Francia, Costa Rica, ma soprattutto la Finlandia, hanno già definito Internet un diritto fondamentale dei cittadini.

 

LOTTA ALLA MAFIA

Combattere a suon di libri

 

Fra i libri in rassegna anche quello di Giovanni Impastato, fratello del più noto Peppino, figlio ribelle di una famiglia siciliana collusa con la mafia, morto ammazzato dalle cosche nel ’78. Il Festival dei libri antimafia “Trame”, che si è svolto a Lamezia Terme (Catanzaro) dal 22 al 26 giugno, ha offerto al pubblico inchieste, reportage, testimonianze, saggi e romanzi ispirati al tema della lotta alla mafia, con l’intento di favorire il confronto e diffondere una cultura della legalità, in particolare fra i giovani. Promossa dal Comune di Lamezia Terme, in collaborazione con l’Associazione antiracket Lamezia, con il patrocinio dell’Associazione italiana editori, del Centro per il libro e la lettura e dell’Ordine dei giornalisti, l’iniziativa ha visto la partecipazione di don Luigi Ciotti e don Pino Demasi, rispettivamente presidente e referente per la Calabria di “Libera-Associazioni, nomi e numeri contro le mafie”.

 

Secondo don Demasi «giovani, gente comune, pezzi di Chiesa e di istituzioni che si stanno sporcando le mani per far voltare pagina a questa meravigliosa terra sono i segnali di speranza di cui la Calabria ha bisogno lungo il cammino per la sconfitta della ’ndrangheta, ancora tutto in salita». L’auspicio dei promotori è che “Trame” diventi un appuntamento annuale.

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